“Sei libero di usare gli occhi e di attribuire valore alle cose nel modo che vuoi. Gli occhi sono un grande strumento sovversivo, perché tecnicamente non sottostanno a nessun controllo, sono liberi quando vengono usati liberamente”
Wolfgang Tillmans è un artista tedesco il cui lavoro abbraccia molti generi fotografici, sfuggendo ad ogni tipo di categorizzazione. La sua opera ci invita a riflettere sulla bellezza dell’oggetto, sullo stato delle cose, sulle infinite modalità di sperimentazione, nonché sulla imprevedibilità d’incontro tra personale e politico. Considerato uno degli artisti più influenti degli anni novanta, Wolfgang Tillmans nasce nel 1968 a Remscheid, in Germania.
La vita di Wolfgang Tillmans
Considerato uno degli artisti più influenti degli anni novanta, Wolfgang Tillmans nasce nel 1968 a Remscheid, in Germania.Da adolescente, raccoglie fotografie trovate, ma il suo interesse profondo per il linguaggio fotografico inizia un anno prima di terminare la scuola superiore, quando scatta “Lacanau” (1986), un’immagine della sua gamba mentre cammina su un spiaggia. Dal 1987 al 1988 lavora come centralinista presso un’organizzazione no profit di Amburgo. Qui ha la possibilità di sperimentare con la fotocopiatrice, manipolando materiali tratti da riviste e quotidiani. Nel 1988 viene coinvolto dalla scena rave locale e inizia a documentare questa sottocultura emergente.
Le sue fotografie istantanee di giovani sono pubblicate su riviste come i-D e Prinz. Dal 1990 al 1992 studia presso il Bournemouth & Poole College di Bournemouth, in Inghilterra. Nel 1992 si trasferisce a Londra e nel 94 a New York. La natura personale e celebrativa della sua fotografia prende una piega oscura nel 1997, quando il suo compagno Jochen Klein muore di AIDS.
Nel 2001 realizza il film Lights (Body) e collabora ad un video del duo di musica pop Pet Shop Boys. Negli ultimi anni, le fotografie dell’artista iniziano a riflettere un rinnovato interesse per l’astrazione. Nel 2000 è il primo fotografo e il primo artista non inglese a vincere il Turner Prize. Nel 2015 gli viene assegnato l’Hasselblad Foundation International Award per la fotografia.
Lo stile fotografico di Wolfgang Tillmans
La produzione simultanea di ritratti, paesaggi, immagini astratte e nature morte rendono difficile la descrizione dell’attività artistica di Wolfgang Tillmans. Tuttavia, se volessimo semplificare la sua opera potremmo concentrarci su tre grandi filoni che vengono declinati in diverse maniere: il fascino per la luce, la sublimazione dell’oggetto e l’interesse verso l’altro.
La luce di Tillmans non è mai pura. Il fotografo tedesco investiga l’effetto della luce su materiali fotosensibili senza l’uso della macchina fotografica per dare vita a immagini astratte, ma stranamente fisiche e viscerali. L’interesse di Tillmans per l’altro è visibile nei ritratti e nelle fotografie che mostrano coppie, raduni, dimostrazioni e locali notturni. Queste fotografie sono radicalmente diverse dai ritratti distaccati e neutri della Scuola di Düsseldorf.
I ritratti di Tillmans si soffermano sulla complessità dell’essere e sulla vulnerabilità che lo contraddistingue, con particolare attenzione a sottolineare le dinamiche sociali e politiche. Infine gli oggetti, quelli anonimi che passerebbero inosservati, vengono convertiti dal fotografo tedesco in forme di una straordinaria bellezza.
L’importanza che il fotografo tedesco riserva agli oggetti è essenziale anche nella maniera d’esporre il suo lavoro. Uno stile espositivo consistente in arrangiamenti non gerarchici di fotografie senza cornice, che vengono appiccicate direttamente sulle pareti delle gallerie. Tillmans usa lo spazio come un teatro e mette in scena la mostra come fosse una performance. Un mix di trame, colori, forme e linee affiancate a narrazioni sociali e storie ricreate che giocano con continui cambiamenti di scala e distanza.
Dal 1998 al 1999 Tillmans insegna alla Hochschule für Bildende Künste di Amburgo e dal 2003 alla Städelschule di Francoforte . Attualmente dirige lo spazio espositivo Tra Bridges a Londra. La preoccupazione politica, che ha sempre accompagnato l’opera di Tillmans, sembra essere aumentata dal 2003. Nell’installazione dei “Truth Study Center”, il fotografo tedesco si concentra sul desiderio umano di trovare una verità universale e nell’impossibilità di farlo. Attraverso una serie di ritagli di giornali contraddittori, opuscoli e lavori propri, l’artista riflette in maniera originale sulla manipolazione delle notizie.
Ogni fotografia di Wolfgang Tillmans è un autoritratto, una traccia che rende chiaro il suo passaggio attraverso il mondo e il suo particolare modo di guardare. Nell’eclettismo della sua opera, possiamo cogliere una continua smania di sperimentare e non fermarsi, nonostante il successo raggiunto. Uno sguardo profondo che attraversa le superfici della vita, distillando il desiderio e la bellezza attraverso le pratiche quotidiane, quelle della sessualità e del genere, la soggettività e le sfaccettature di un’intera generazione.
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