Sylvaine Vaucher: la poesia fotografica del corpo

“Io non ho paura della morte … ho paura dell’eternità“. Le immagini di Sylvaine Vaucher abituano il nostro sguardo al movimento. Rifiutando le immagini fisse e statiche la fotografa svizzera gioca mescolando fotogrammi nello stesso piano.

Nata a Ginevra, inizia studiando musica, poi letteratura ed infine fotografia. I suoi primi lavori fotografici utilizzano un bianco e nero all’alogenuro d’argento. Negli ultimi anni Sylvain si è convertita al digitale.Ho usato molte tecniche tradizionali, avevo il mio laboratorio e il mio studio fotografico. Ora utilizzo la fotografia digitale e photoshop è diventato il mio laboratorio. Comunque, preferisco il vecchio metodo, soprattutto per il bianco e nero. Mi mancano quei momenti di intimità, l’odore degli acidi, la magia del processo di ingrandimento, l’alchimia che nasconde la camera oscura”.

Grandi contrasti di luce contraddistinguono un bianco e nero che a volte deforma i corpi, alla ricerca di nuove forme, irreali ed astratte, corpi trasparenti uniti in un ballo sensuale.

Le sue immagini descrivono il momento di eternità e di assenza. Emozioni, spirituali e fisiche, simboli di amore, amicizia, erotismo, a volte paura e smarrimento. Lo sguardo artistico individua l’armonia delle forme, disegnando paesaggi, linee armoniche di corpi nudi. Se volete, inoltre, approfondire le nuove correnti fotografiche e i nuovi autori della fotografia artistica vi rimando a questa pagina.

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