Il Caffenol è un processo di sviluppo fotografico alternativo che prevede una formula a base di caffè solubile non decaffeinato. Per sviluppo fotografico si intende il processo chimico che rende visibile l’immagine latente impressa sull’emulsione fotografica, producendo il negativo o la diapositiva. Il Caffenol nasce nel 1995 durante un esperimento della classe di Tecnica Fotografica seguita dal professor Scott A. Williams al Rochester Institute of Technology che mirava a creare uno sviluppo per pellicole fotografiche che fosse interamente composto da ingredienti di uso domestico. La prima formula del Caffenol includeva caffè, carbonato di sodio e idrossido di potassio. Con il tempo la formula è stata notevolmente migliorata con l’aggiunta di acido ascorbico (la vitamina C) che consente il fenomeno della super additività, riducendo i tempi necessari e agendo maggiormente come anti-alone.
Perché è possibile utilizzare il caffe per sviluppare le nostre foto?
Quando si sviluppa un negativo in bianco e nero, si procede estraendo la pellicola dal caricatore della macchina fotografica per poi avvolgerla in un contenitore a spirale, a sua volta inserito nella tank. Questa operazione va effettuata al buio completo, tipicamente nella camera oscura oppure con una particolare sacca a tenuta di luce munita di maniche denominata “mutanda”.
A questo punto per rendere l’immagine impressa nella pellicola visibile, dobbiamo avvalerci di un rivelatore. Il film fotografico comune contiene alogenuro d’argento, una sostanza chimica che può essere sviluppata con una soluzione alcalina. I chimici da laboratorio che normalmente vengono utilizzati sono generalmente composti di metolo (monometil-p-amminofenolo) e idrochinone (1,4-diidrossibenzene), sostanze potenzialmente tossiche che tuttavia rendono lo sviluppo facile, veloce e soprattutto consentono risultati ripetibili. Questi chimici sono facilmente acquistabili online (vedi per esempio su amazon)
Tuttavia, dobbiamo sapere che esistono dei materiali comuni reperibili anche in casa, che possono servire da agenti di sviluppo. Molte sostanze possono funzionare come agenti sviluppatori, il segreto è ottenere dei composti che contengano un’alcalinità adeguata, che permetta di far emergere immagini scattate con le fotocamere.
Il processo con il caffe è semplice e intrigante ed intere comunità di fotografi si dedicano alla ricerca e sviluppo di questo fantastico rivelatore low cost da fare in casa. Il fascino del Caffenol risiede nel fatto che è uno sviluppo ecologico, che riduce l’impatto ambientale dello smaltimento del chimici da laboratorio ed i suoi ingredienti sono facilmente reperibili. Inoltre la formula permette la sperimentazione e la personalizzazione.
Come ottenere il rivelatore Caffenol?
Esistono diverse versioni della ricetta Caffenol. Vi propongo quella che utilizzo maggiormente. Dobbiamo fare due soluzioni. Nella soluzione A mescoliamo 54 g di carbonato di sodio con 300 ml d’acqua. Nella soluzione B mescoleremo 16 g di acido ascorbico e 40 g di caffe solubile, ai quali possiamo aggiungere per ridurre la velatura soprattutto nelle pellicole ad alta sensibilita, 1 g di bromuro di potassio o 10 g di sale iodato. Questa quantità proporziona un litro di agente rivelatore. 300-350 ml sono sufficienti per rivelare un rullino 35mm. La quantità in eccesso del rivelatore non è riutilizzabile, quindi consiglio di calcolare il quantitativo in base all’uso che dobbiamo fare. Una volta che abbiamo le due soluzioni, dobbiamo mescolarle insieme in un recipiente e fare in modo che i cristalli si sciolgano completamente.
Una volta che il nostro rullino è stato inserito nel tank precedentemente al buio, verseremo il quantitativo di caffenol e lo lasceremo agire per circa 15 min (il tempo varia a secondo della pellicola), durante i quali agiteremo il tank, tre o 4 volte per minuto. Il lavaggio avverrà alla fine dei 15 min con acqua e sarà più lungo del solito, in modo da eliminare i residui di caffe. Attenzione: il fissaggio della pellicola avverrà sempre come il procedimento normale e quindi a base di chimici.
Esistono diverse versioni di ricetta. Ognuna delle versioni ha un impiego specifico. In basso uno schema con le ricette più comuni.
Se volete approfondire vi consiglio di leggere Caffenol Cookbook. Il caffè solubile deve essere quello dal gusto deciso, che permette di avere dei neri più contrastati, mentre il “carbonato di sodio” (non Bicarbonato di Sodio) è meglio il tipo della Solvay. Come sempre quando si testa un nuovo procedimento è consigliabile usare una pellicola di prova. Consiglio di utilizzare spezzoni di pellicola con immagini di prova in diverse condizioni di luce e con diverse sotto e sovraesposizioni. La soluzione al caffè si degrada facilmente col tempo, quindi è opportuno utilizzare la preparazione appena pronta. Una volta adattata la ricetta alle nostre esigenze è importante replicare con precisione tutti i procedimenti adottati e misurare con estrema esattezza gli ingredienti. Caffenol è principalmente considerato uno sviluppatore di film in bianco e nero, ma diapositive e film a colori producono un risultato unico in tonalità seppia. Di seguito un video tutorial per chiarirvi ulteriormente le idee. Buon divertimento e buona sperimentazione con il caffè!
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Ciao. Il procedimento è interessante ma noto che non ci sono le temperature del caffenol al momento dell’utilizzo. I 15 minuti indicati si intendono per una temperatura di 20 gradi?Grazie
A 20 gradi
Ciao, articolo molto interessante.
Il metodo è 100% ecologico e smaltibile senza problemi? Che ne è dell’argento presente sulla pellicola?
A differenza degli sviluppatori commerciali che possono contenere sostanze chimiche tossiche come idrochinone e metolo, il Caffenol è considerato meno nocivo per l’ambiente. E’ comunque consigliato evitare di versarlo direttamente negli scarichi domestici, preferendo il trattamento come rifiuto chimico.