Stereoscopia e macchina fotografica stereoscopica

La stereoscopia è una tecnica di realizzazione e visione di immagini, disegni, fotografie e filmati, finalizzata a trasmettere un’illusione di tridimensionalità, analoga a quella generata dalla visione binoculare del sistema visivo umano.

Gli esperimenti finalizzati alla realizzazione di uno strumento in grado di riprodurre la visione stereoscopica hanno inizio nella prima metà del XIX secolo ad opera del geniale fisico inglese sir Charles Wheatstone (1802-1875). Nel 1838 lo scienziato britannico pubblica un trattato sulla visione binoculare, dovuta al differente posizionamento delle due immagini percepite da ogni occhio. Illustra il testo con le sue coppie di disegni stereoscopici: i primi stereogrammi.

Per la visualizzazione di questi primi disegni Wheatstone utilizza uno strumento ottico basato su sistema di specchi e prismi, che indirizza correttamente le immagini destinate all’occhio destro e sinistro: lo stereoscopio a specchi. Grazie agli sviluppi della fotografia, e in particolare con l’invenzione della sciadografia (ovvero del negativo fotografico), sir Charles Wheatstone intravede nuovi possibili sviluppi nella sua ricerca. Nel 1838 Wheatstone presenta il primo stereoscopio così realizzato alla Royal Society di Londra.

Lo stereoscopio di Wheatstone non riscontra però un grande successo, poiché complesso e ingombrante. Per ovviare a questi difetti, David Brewster mette a punto uno stereoscopio che al posto degli specchi utilizza delle lenti.

Ma è nel 1852 con J.B. Dancer, un ottico di Manchester, che viene brevettata la prima versione di fotocamera binoculare, meglio conosciuta come fotocamera stereoscopica. In particolare la fotocamera viene dotata di due obiettivi paralleli, posti alla medesima distanza degli occhi umani.

Ciò permette la simulazione di una visione binoculare e quindi la creazione di immagini tridimensionali, visualizzabili successivamente con i più disparati sistemi stereoscopici che si servono, nel corso degli anni, di diapositive su pellicola fotografica, con visori Tru-Vue e View-Master.

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