Seiichi Furuya: perdita e memoria di Christine

“Più si soffia sul fuoco cercando di spegnerlo, più grande diventa la fiamma. Uno smette di soffiare. L’azzurro freddo della fiamma cambia in un rosso morbido. Perché ho cercato di spegnere questo caldo e dolce fuoco?”

L’opera di Seiichi Furuya ruota intensamente intorno alla figura della moglie Christine. Un passato tragico li aveva uniti. Il fratello minore di Seiichi era stato internato a vita, dopo che una febbre infantile ne aveva distrutto le capacita mentali. Il padre, spesso ubriaco, era arrivato a metterlo sotto guidando la macchina. Furuya aveva studiato architettura e trascorso due anni al Tokyo College of Photography, prima di lasciare il Giappone, nel 1973, e stabilirsi in Austria.

Qui, nel 1978 aveva incontrato Christine. Christine nascondeva un fidanzamento finito tragicamente, una schizofrenia che andava sempre più aumentando e una depressione con tendenze suicide.
Seiichi Furuya ha sviluppato un uso poetico e metaforico dell’immagine, profondamente segnato dalla paura della perdita della moglie, alla quale si era aggrappato.

Fotografarla era diventato un’ossessione nella continua lotta di aggrapparsi a qualcosa di razionale tra l’acuirsi o il diminuire della malattia. Persino durante il suicidio del 1985 di Christine, saltata dal nono piano della loro abitazione a Berlino Est, Furuya aveva continuato a fotografare. Le ultime immagini della moglie raffigurano le scarpe, ordinatamente disposte vicino alla finestra da cui poco prima era saltata fuori e il suo corpo nove piani sotto.

Il lavoro fotografico di Seiichi Furuya è intimamente legato alla perdita e alla memoria. I ricordi di tempo e spazio fissati nelle migliaia d’immagini che il fotografo giapponese ha scattato nell’arco di sette anni, vengono continuamente rieditati. Diverse versioni di questi album fotografici, dal titolo “Memories”, sono state pubblicate nel corso degli anni. La stessa ossessione che aveva guidato Furuya nel ritrarre la moglie, sembra ora riflettersi nella costante opera di ricostruzione dei documenti visivi, tentativo disperato di sfidare la morte e tenere in vita i ricordi dall’oblio.


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