Roy R. DeCarava è stato il primo fotografo afroamericano a vincere la prestigiosa borsa di studio Guggenheim. Le sue fotografie riflettono questioni profondamente personali e sociali. La ricchezza dell’emozioni suggerite dalle sue fotografie e l’espressività del suo stile di stampa, gli sono valsi il soprannome di “poeta della luce“.
La vita di Roy R. DeCarava
Roy DeCarava è nato ad Harlem, New York, il 9 dicembre 1919. DeCarava raggiunse la maggiore età durante durante il cosiddetto Rinascimento di Harlem. Un periodo in cui, sfidando gli atteggiamenti paternalistici e razzisti dei bianchi, artisti e intellettuali afroamericani rifiutarono di limitarsi ad imitare lo stile degli europei e dei bianchi d’America, esaltando la dignità e la creatività nera nelle arti letterarie, musicali, drammatiche e visive.
Dopo essersi diplomato alla Textile High School di New York City nel 1938, DeCarava ha iniziato a lavorare in modo indipendente come artista visivo. Ha continuato la sua educazione formale alla Cooper Union (1938-1940), dove ha studiato pittura, architettura e scultura. Ha ampliato i suoi studi presso l’Harlem Art Center (1940–1942) e la George Washington Carver Art School, dove oltre alla pittura ha iniziato a sperimentare con la stampa. L’approccio di DeCarava alla fotografia è inizialmente come mezzo per registrare e come riferimento per i suoi dipinti. Con il tempo ha abbandonato la pittura, scegliendo la fotografia come medium principale delle sue esplorazioni artistiche.
DeCarava ha ricevuto presto il riconoscimento per la sua opera fotografica. Nel 1952, divenne il primo fotografo afroamericano a vincere la prestigiosa borsa di studio dalla John Simon Guggenheim Foundation. Il premio gli ha dato l’opportunità di lavorare a tempo pieno fotografando la gente di Harlem nelle attività quotidiane. Il poeta Langston Hughes fu così colpito dalle sue fotografie della vita quotidiana ad Harlem che le portò direttamente ai suoi editori. Simon & Schuster accettarono di andare avanti solo se Hughes, che a quel punto aveva pubblicato diversi romanzi, opere teatrali e poesie, avesse fornito un testo di accompagnamento. Hughes scrisse, allora, il testo di accompagnamento alle 140 immagini, pubblicate nel libro di successo, intitolato: The Sweet Flypaper of Life (1955).
Nel 1955 DeCarava ha aperto la galleria fotografica A Photographer’s Gallery a New York, uno sforzo pionieristico volto a valorizzare il riconoscimento della fotografia come arte, dove vennero esposti diversi autori del tempo.
Quasi un decennio dopo, DeCarava ha completato un progetto per un libro più ambizioso che doveva includere 204 fotografie accompagnate dalla sua stessa poesia. Intitolato The Sound I Saw, il volume alterna fotografie di musicisti jazz con scene di vita quotidiana. DeCarava ha ricevuto diverse lauree honoris causa dalla Rhode Island School of Design, dal Maryland Institute of Art, dalla Wesleyan University, dalla New School for Social Research, dalla Parsons School of Design e dall’Art Institute of Boston per i contributi all’arte americana. Nel 2006 ha ricevuto la National Medal of Arts dal National Endowment for the Arts, il più alto riconoscimento assegnato agli artisti dal governo degli Stati Uniti. DeCarava è morto a New York City, il 27 ottobre 2009. Viene considerato uno dei maestri della fotografia.
La fotografia di Roy R. DeCarava
DeCarava ha quasi sempre fotografato vicino a casa. Il suo lavoro viene spesso affrontato sottolineando la posizione di un uomo di colore cronista della vita quotidiana dei neri in America nella seconda metà del 20° secolo. Si tratta tuttavia di un tipo di interpretazione che comporta, inevitabilmente, una profonda limitazione. DeCarava è noto per uno stile artisticamente soggettivo diverso dallo stile fotografico del documentario sociale, che era molto popolare all’epoca. La fotografia di DeCarava si caratterizza per l’uso della luce naturale e una sottoesposizione delle immagini.
Sebbene radicate nella realtà, le sue immagini sono difficili da collocare. Le fotografie dell’artista statunitense contengono, infatti, molti enigmi. Non tutti, peraltro, facilmente risolvibili. Immagini stratificate di significati psicologici, sociali e culturali. Il lavoro di DeCarava comprende una straordinaria gamma di tonalità ombrose. Le sue stampe scavano le tonalità dell’estremità inferiore della scala dei grigi, con piccole parti di luce.
Nelle fotografie di jazz, DeCarava porta questa esplorazione ancora più lontano, impiegando strategie visive vicine all’astratto. Foto oscure, con una messa a fuoco, spesso, sfocata. La nebulosità e la grana densa dell’immagine intensificano l’effetto allucinatorio, tipico della performance jazz.
Dai ritratti intimi in stanze scarsamente illuminate, alle strade affollate di giorno e di notte, ai musicisti jazz, le fotografie di DeCarava descrivono un mondo ricco e vitale. Non ci sono icone di sofferenza. Tuttavia, nascondono dettagli che rivelano più significati. Allo spettatore spetta il compito di trovarli nell’ombra e farli propri.
La citazione
“La differenza tra me e gli altri fotografi è che mi rifiuto di accettare l’oscurità come un limite”…”La fotografia è il modo migliore che conosco per esprimere le mie preoccupazioni e i miei valori. Esporre e pubblicare il lavoro sono modi per condividere e confermare la mia convinzione nel potere dell’arte di illuminare e trasformare le nostre vite”.
Per conoscere altri Maestri della fotografia
Se volete vedere il lavoro dei maestri della fotografia vi rimando alla sezione Maestri della fotografia. Se, invece, volete approfondire le nuove correnti fotografiche e i nuovi autori della fotografia artistica, vi rimando alla sezione Fotografia Artistica.
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