Rocky Schenck: visioni nebulose

Il mio approccio alla fotografia è piuttosto semplice: registro sulla pellicola quello che vedo e quello che sento, come se fossi in viaggio attraverso la vita. Le mie immagini sono illustrazioni della coscienza e probabilmente anche dell’inconscio, dei sogni, delle emozioni e le nostalgie. Quando fotografo, cerco immagini che raccontino una storia, o che offrano elementi di una narrativa drammatica. A volte basta lasciarmi trascinare dalla fantasmagorica bellezza della natura. Quando sono depresso o malinconico, cammino senza una direzione precisa per le strade, con la mia camera, fino a imbattermi in qualcosa di sorprendente.”
Richard Davis Botho Arthur Schenck è un noto fotografo e direttore di video clip americano. Nato ad Austin il 18 Aprile del 1955, Schenck si trasferisce a cinque anni in un ranch a Dripping Springs, nel Texas, dove il padre lavora come cowboy.
Soprannominato “Rocky” dalla famiglia, inizia a dipingere influenzato dai quadri romantici del suo trisnonno Hermann Lungkwitz (1813-1891) e del prozio Richard Petri. All’età di 13 anni comincia a interessarsi alla fotografia e al cinema. Le sue prime foto ritraggono le scene dei suoi primi corti amatoriali. Dopo aver conseguito il Major in Arte alla North Texas State University, si trasferisce a Los Angeles, dove continua a sviluppare la sua ricerca fotografica, svolgendo dei lavori saltuari per mantenersi.
Nel 1987, un gallerista di New York scopre il suo lavoro e lo invita ad allestire una mostra. In poco tempo le immagini di Schenck si fanno notare per uno stile suggestivo e misterioso. Diventa uno dei più ambiti registi di video clip musicali del periodo lavorando tra gli altri con Adele, Nick Cave, Joni Mitchell, The Cramps, Alice in ChainsRobert Plant e Rod Stewart.
Le immagini di Schenck descrivono un mondo visionario e misterioso. Raccontano di un viaggio attraverso la vita, che spezza le catene della consequenzialità per modificare quotidianità e apparenze.
Il fotografo americano riesce a portare in un’altra dimensione scene comuni, paesaggi privi di segni forti e spazi vuoti. Camere d’albergo, vetrine, città strade, alberi, laghi e foreste vengono avvolte in un bianco e nero manipolato analogicamente, dove le ombre si confondono con le luci. Stampe dall’aria antica, nebulose e sformate, che affrontano diverse tematiche moderne, inducendo alla riflessione gli spettatori. Per avere una visione completa della sua opera vi consiglio di dare uno sguardo al sito dell’artista.

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