Nell’universo della fotografia contemporanea, pochi nomi risuonano con la stessa forza e controversia di Oliviero Toscani. Il fotografo milanese è stato un maestro nel trasformare l’immagine in un potente strumento di comunicazione, capace di scuotere le coscienze, abbattere tabù e far discutere il pubblico su temi sociali spesso scomodi.

La vita di Oliviero Toscani



Lo stile fotografico di Olivero Toscani
Oliviero Toscani è stato molto più di un fotografo. Provocatore, visionario ed artista, Toscani ha cambiato il modo in cui vediamo e interpretiamo le immagini. Le sue opere, a volte amate, spesso odiate, rimangono comunque impresse nella memoria collettiva.
Con un occhio sempre attento ai problemi legati all’attualità, un estro creativo capace di far emergere da ogni scatto un elemento innovativo, un ricorso programmatico allo shock, Oliviero Toscani è riuscito a ritagliarsi un posto di rilievo nella fotografia internazionale. Nelle numerose campagne scorrono colori, abiti, ma soprattutto volti, corpi, situazioni a volte allegre, a volte tragiche. Il documento fotografico nato per la pubblicità diventa così una testimonianza antropologica che suscita domande collegate al rapporto dell’uomo con il mondo, i suoi riti, i suoi simboli, ma soprattutto denuncia di alterazioni e degrado. Toscani si districa attraverso gli stereotipi della diversità per raccontare il mondo a forza d’immagini impattanti che siano in grado di svegliare dall’apatia e dall’indifferenza.

La forza di Oliviero Toscani risiede, pertanto, nella sua capacità di far parlare le immagini. La sua fotografia non è mai fine a se stessa, ma diventa un mezzo per trasmettere messaggi potenti. Toscani crede fermamente che l’arte debba avere un ruolo attivo nella società, sfidando le convenzioni e spingendo gli individui a interrogarsi sul proprio ruolo nel mondo. In un’epoca in cui l’immagine è spesso usata per intrattenere o vendere, Toscani ci ricorda che la fotografia può (e deve) essere qualcosa di più: uno strumento di cambiamento.
Le frasi di Oliviero Toscani

Per conoscere altri Maestri della fotografia
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Mauro Francesco Minervino, antropologo prestato alla letteratura, dice di Toscani che "non è un genio della comunicazione civile (lo dimostrano lo scarso successo di alcune delle sue più provocatorie campagne, al limite del politicamente corretto), ma piuttosto un grande fotografo di moda e di prodotti di consumo" (La Calabria di Toscani, 2007, http://sdz.aiap.it/notizie/7328)
In effetti Toscani non tradisce mai il suo imprinting di patinato fotografo glamour e finisce sempre per proporci una realtà “in posa”, immancabilmente ricreata in studio, persino quando affronta temi tragici quali aids o anoressia.
Non credo che domini volontariamente l'emozione e l'emotività, credo che le sterilizzi attraverso un occhio freddo come il suo obiettivo, trovando in una sorta di cinismo dell'immagine il suo personale (e forse datato e forse discutibile) modo di essere moderno.
Certo che realizza immagini in studio. In questa maniera ha pieno controllo e l'immagine è pulita e chiara senza elementi di disturbo.
Inoltre usa modelli per non avere problemi con le liberatorie e l'immagine risulta essere volutamente fredda perché non deve farci piangere ma farci pensare razionalmente.