Il fotografo Nicholas Nixon è noto per la semplicità e l’intimità delle sue fotografie in bianco e nero di grande formato.
La vita di Nicholas Nixon
Nicholas Nixon è uno dei fotografi più rispettati della scena internazionale. Nato a Detroit (Michigan) nel 1947, vive a Boston dal 1976, dove insegna presso il Massachusetts College of Art.
Ha studiato letteratura inglese presso l’Università del Michigan e più tardi, nel 1974, ha affrontato gli studi post-laurea in Belle Arti presso la University of New Mexico. Destinatario di due borse di studio del Guggenheim e tre del National Endowment for the Arts, Nixon ha al suo attivo numerose mostre personali negli Stati Uniti e all’estero.
Lo stile della fotografia di Nicholas Nixon
Influenzato dalle fotografie di Edward Weston e Walker Evans, Nixon iniziò a lavorare con macchine fotografiche di grande formato (8×10), nonostante la maggior parte dei fotografi professionisti avesse abbandonato queste fotocamere a discapito delle più versatili 35mm. La sua preferenza per questo mezzo fotografico deriva dagli squisiti dettagli che il negativo fornisce nelle stampe risultanti e alla capacità di potere rendere sia il fondo che il soggetto nitidi contemporaneamente.
Se inizialmente l’interesse del fotografo americano era indirizzato nei confronti dell’architettura cittadina, dal 1977 Nicholas Nixon si stacca dalla neutralità morale della purezza architettonica per avvicinarsi alle persone, in particolare alle famiglie povere che vivevano lungo il fiume Charles, vicino a Boston.
Nell’ambito dei dibattiti estetici degli ultimi anni, le preoccupazioni formali nell’arte sono state spesso considerate come separate dalla coscienza sociale. Ma Nixon, più di qualsiasi altro fotografo del nostro tempo, ci obbliga a riconsiderare come i due approcci siano più interconnessi di quanto si possa sospettare. Il protagonista principale delle immagini di Nixon è pertanto la luce, la luce naturale che pervade tutto lo spazio e si riversa fuori i personaggi stessi, fondendoli con la natura in cui vivono. La luce che illumina in profondità i poveri, gli anziani, i malati terminali e che allinea il suo lavoro con la tradizione fotografica di documentazione sociale.
La preoccupazione nei confronti del passare del tempo diventa oggetto di alcune serie, come una delle più riuscite, The Brown Sisters, dove fotografa ogni anno sua moglie e le sue tre sorelle per trent’anni consecutivi, collocandole nella stessa posizione. Il progetto racconta intensamente la trasformazione non solo dei visi, ma anche del legame di fratellanza tra le donne.
L’opera di Nicholas Nixon è andata maturando nel tempo. Un lavoro che con il passare degli anni è diventato sempre più intimo, maturo e umano. Le serie dedicate ai pazienti anziani e ai malati di AIDS rappresentano un esempio dell’approccio del fotografo americano nei confronti della sofferenza. Nixon si avvicina ai soggetti, mostrando la dignità con cui i malati affrontano l’ultima tappa del loro viaggio attraverso la vita. Le serie di Nixon appaiono concepite come un unico corpo di lavoro. Emotivamente legate, seguono la naturale disposizione dell’artista nel fotografare le differenti tappe della vita.
La frase di Nicholas Nixon
“Sono una sorta di seduttore. Sono bravo nel fare in modo che le persone diano tutto quello che possono dare. Il mio lavoro consiste nel ballare con loro fino a quando non raggiungano quel punto in cui si possano aprire”.
Per scoprire altri maestri della fotografia
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