“Vedo il buio come un modo di astrarre e prestare particolare attenzione a certi dettagli. Trovo che a volte sia più generoso dedurre informazioni, piuttosto che darne troppe”.
La serie fotografica “Far Too Close” di Martina Hoogland Ivanow esplora il rapporto ambiguo della distanza, sia fisica che emotiva. I concetti di vicinanza e lontananza sembrano intrecciarsi in immagini pittoriche che ci immergono in un’atmosfera altamente emotiva.
Nata a Stoccolma nel 1973, Martina Hoogland Ivanow studia fotografia presso la Parsons School of Design a Parigi e New York. Attraverso un’affascinante estetica oscura, la fotografa svedese collega ritratti di familiari con i paesaggi di alcuni dei luoghi più remoti e lontani della terra, come la Siberia, l’Isola di Sakhalin nel nord del Giappone, la Terra del Fuoco in Argentina e la penisola di Kola in Russia.
In un lungo viaggio di sette anni, Martina ha costruito un racconto visivo dove la relazione tra la storia personale e i vari ambienti sembra perdere il significato spaziale. Ciò che lontano appare vicino e ciò che è vicino così lontano.
I colori del ricordo sembrano averne uniformato il tutto. Immagini intense e struggenti, dove il buio diventa una guida silenziosa. Da esso emergono ovattati particolari che tessono una storia sensibile e delicata.
Vi consiglio di dare uno sguardo al sito dell’artista per avere una visione completa della sua opera. Se volete vedere il lavoro dei grandi maestri della fotografia vi rimando alla sezione Maestri della fotografia. Se, invece, volete approfondire le nuove correnti fotografiche e i nuovi autori della fotografia artistica, vi rimando alla sezione Fotografia Artistica.
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