La macrofotografia è una tecnica fotografica che permette di ottenere tramite forti rapporti di ingrandimento immagini di soggetti molto piccoli. Si parla di macrofotografia quando il rapporto di riproduzione del soggetto è pari o superiore ad 1 (≥ 1:1), cioè quando le dimensioni dell’immagine sulla pellicola o sulsensore sono le stesse o superiori alle dimensioni del soggetto su scala reale.
Quali sono le origini della fotografia macro?
Le origini della macrofotografia risalgono all’inizio del 1900, quando F. Percy Smith ha iniziato a fotografare insetti tramite dei soffietti che fungevano da tubi di prolunga. Con l’invenzione delle fotocamere Reflex, negli anni ’50, e la possibilità di vedere la scena fotografata attraverso il mirino, la fotografia macro è diventata estremamente più facile. Da allora molti si avvicinano a questo genere di fotografia, affascinati dalla prospettive nuove e diverse con cui possiamo guardare al mondo che ci circonda.
Tecniche fotografia macro
La fotografia macro ci permette di scoprire un nuovo mondo in miniatura, con possibilità praticamente infinite. Piccole cose o animali come insetti, fiori, piante o gocce d’acqua, che passano spesso inosservati, possono essere “catturate” in immagini fotografiche spettacolari. Inoltre, i soggetti della fotografia macro possono essere trovati facilmente attorno a te o a pochi minuti da casa tua.
Esistono diverse tecniche per ottenere fotografie macro. In questo articolo guida ti presenteremo i vantaggi e svantaggi delle varie tecniche e i trucchi su come fotografare al meglio i piccoli dettagli per creare favolose foto.
Tubi di prolunga
I tubi di prolunga sono dei distanziatori cilindrici che vengono messi tra l’obiettivo e l’attacco della fotocamera per aumentare l’estensione dell’obiettivo. Non avendo un sistema ottica al loro interno, il loro effetto dipende dalla capacità di cambiare la distanza minima di messa a fuoco dell’obiettivo. Più lungo sarà il tubo di prolunga, più vicino potrai avvicinarti a un soggetto e continuare a mettere a fuoco, e di conseguenza maggiore sarà il risultato d’ingrandimento. I tubi di prolunga sono generalmente venduti in set, e possono essere abbinati per raggiungere estensioni maggiori o minori, a seconda della situazione.
I tubi di prolunga rappresentano una soluzione economica che consente di raggiungere dei buoni risultati. Consiglio l’uso di tubi di prolunga con contatti elettrici al loro interno, in modo da preservare le comunicazioni tra l’obiettivo e la fotocamera. La problematica maggiore dei tubi di prolunga per la fotografia macro è rappresentata dalla perdita della luce. Maggiore sarà il tubo di estensione, maggiore sarà la perdita di luce. I tubi di prolunga richiedono tempi di esposizione aggiuntivi, che in genere vengono compensati dall’esposimetro della fotocamera.
Soffietti per fotografia macro
I soffietti per la macrofotografia funzionano seguendo lo stesso principio dei tubi di prolunga, ma non hanno degli allungamenti prestabiliti. Con i soffietti, infatti, possiamo regolare a piacere l’estensione. Il soffietto può essere utilizzato con quasi tutti gli obiettivi tramite un adattatore. Rispetto ai tubi hanno il vantaggio rappresentato dal fatto che sono molto leggeri. Nell’utilizzare questa tecnica dobbiamo usare le impostazioni della fotocamera in manuale. Con il soffietto non solo possiamo aumentare la lunghezza focale ( e di conseguenza l’ingrandimento), ma possiamo anche decentrare e basculare. Nella fotografia macro risulta essenziale soprattutto il poter basculare perché consente di mettere a fuoco il soggetto in tutta la sua interezza.
Vengono spesso usati in combinazione con un binario di messa a fuoco. Il binario di messa a fuoco è uno strumento che mantiene stabile la fotocamera e consente di microregolare la messa a fuoco. Fotografare con il soffietto richiede pazienza e pratica nel dominare e capire come funzionano i movimenti. Se abbiamo una lente macro possiamo associare una slitta micrometrica per associare i benefici delle micro regolazioni di fuoco.
Filtri Close-up
I filtri Close-up sono una soluzione economica per chi vuole sperimentare con alcuni scatti ravvicinati, senza pretese di accuratezza. Sono dei filtri a vite che vanno montati sull’obiettivo della fotocamera. Funzionano allo stesso modo di una normale lente d’ingrandimento, utilizzando un vetro curvo per alterare la luce, in modo che gli oggetti appaiano più grandi. Accorciano la distanza minima di messa a fuoco dell’obiettivo, in modo da poter scattare foto di soggetti molto vicini. Sebbene i filtri close up siano molto convenienti, producono foto più morbide e meno dettagliate, e spesso creano aberrazioni ottiche e cromatiche.
Tecnica dell’obiettivo inverso
La tecnica dell’obiettivo inverso consiste nel montare al contrario una lente fissa attraverso un adattatore, chiamato anello di inversione. Questa tecnica funziona con obiettivi a focale fissa di qualsiasi dimensione, ma molti pensano che il 50 mm crei i migliori risultati. Usando questa tecnica perderai l’automatismo del diaframma. Conviene pertanto, selezionare il parametro di apertura con l’obiettivo in maniera normale, prima di smontarlo e invertirlo. Per quanto riguarda la messa a fuoco, essendo l’obiettivo al contrario, non possiamo avvalerci né dell’autofocus AF, né della messa a fuoco manuale attraverso la ghiera dell’obiettivo. Possiamo mettere a fuoco muovendo la macchina fotografica in avanti o indietro.
Obiettivi macro
Gli obiettivi macro sono delle lenti che consentono una distanza minima di messa a fuoco relativamente bassa con un rapporto di riproduzione quantomeno pari ad 1:1. Il fattore di ingrandimento degli obiettivi macro varia a seconda della lunghezza focale dell’obiettivo. Alcuni sono in grado di raggiungere un rapporto di ingrandimento di 5: 1 ovvero di riprodurre un’immagine cinque volte la dimensione del soggetto.
Una lunghezza focale inferiore a 50 mm o 60 mm risulta adatta per fotografare soggetti statici, come piante e fiori, che possono essere fotografati da una distanza molto ravvicinata. Soggetti mobili come gli insetti, invece, possono essere facilmente spaventati, se ci avviciniamo troppo. Per questo in questo tipo, in questo tipo di foto, è necessaria una lunghezza focale maggiore, di 100 o più mm.
I moderni obiettivi macro incorporano una serie di tecnologie avanzate di messa a fuoco, riduzione delle vibrazioni e producono immagini incredibilmente nitide e prive di distorsioni. Tuttavia, hanno un prezzo abbastanza alto. Gli obiettivi macro possono essere utilizzati non solo in macrofotografia, ma risultano delle buone lenti anche per lo still life, negli scatti di cibo e nei ritratti. Un obiettivo macro probabilmente non è la scelta giusta per chi vuole solo provare a sperimentare con la fotografia macro, ma per coloro che sono intenzionati a focalizzarsi in questo genere rappresentano un investimento che sarà ripagato.
Che tipo di lunghezza focale scegliere?
Le lenti macro sono disponibili in diverse lunghezze focali:
Obiettivi macro corti (35 mm-60 mm): questi obiettivi macro sono leggeri ed economici, ma richiedono di stare molto vicino al soggetto, ciò comporta problemi di ombre e la possibilità di spaventare il soggetto. Risultano, pertanto, indicati per soggetti statici.
Obiettivi macro intermedi (90 mm-105 mm): questi obiettivi hanno una distanza di lavoro più lunga, ma sono comunque abbastanza leggeri da poter essere utilizzati senza ricorrere sempre a un treppiede.
Obiettivi macro lunghi (150 mm-200 mm): gli obiettivi macro con una lunghezza focale producono foto della massima qualità alla massima distanza. Sono gli obiettivi macro più costosi e più pesanti. Sono delle lenti ideali per professionisti che fotografano soggetti mobili, come gli insetti.
Problematiche della Macrofotografia
Il grosso problema della fotografia macro è la profondità di campo molto limitata. Di regola, infatti, si consiglia un uso di diaframmi chiusi, a partire da f/16, in modo da consentire la messa a fuoco del soggetto principale. Si consigliano, inoltre, tempi di esposizione rapidi accoppiati, ove necessario dall’uso di un flash esterno. Fate attenzione perché l’utilizzo di un flash o un anello macro flash potrebbe spaventare il soggetto. Meglio usare un diffusore per ammorbidire la luce e lasciare il soggetto indisturbato. Essenziale l’uso di un treppiede che si allarghi a sufficienza da permettervi una posizione molto bassa. L’autofocus non funziona sempre al meglio quando si riprendono soggetti molto ravvicinati. Si consiglia, pertanto, la messa a fuoco manuale per ottenere una buona media di immagini nitide.
Un altro metodo per ottenere una maggiore profondità di campo nella fotografia macro digitale consiste nell’usare la tecnica del “Focus Stacking”. Questa tecnica può essere usata su soggetti statici e consiste nell’unire più scatti messi a fuoco su parti diverse del soggetto, con un software di post produzione (ad esempio Adobe Photoshop). Per facilitare questa tecnica possiamo utilizzare una slitta micrometrica che faciliterà le micro regolazioni della messa a fuoco.
Differenze tra Macro, Micro e Close up
C’è spesso molta confusione tra i fotografi riguardo le nozioni di macro, micro e close up. I termini macro e micro sebbene abbiano dei significati letterali opposti (micro significa piccolo e macro significa grande), vengono comunemente usati per indicare fotografie che fanno sembrare grande un oggetto piccolo. La microfotografia viene usata per ingrandimenti che superano quelli che possono essere ottenuti usando l’attrezzatura per la fotografia macro. Per raggiungere questi tipi di ingrandimento, è necessario l’uso di un microscopio, che consente di ottenere ingrandimenti da X7 a più di X100 (a seconda dell’ottica).
La fotografia ravvicinata (detta anche close up) è simile alla macrofotografia, in quanto fa sembrare grandi i soggetti, ma viene eseguita fotografando oggetti a una distanza ravvicinata, con un obiettivo non macro. La principale differenza nelle immagini prodotte è il grado di ingrandimento e il grado di precisione dei dettagli che possono essere catturati.
Cos’è il rapporto d’ingrandimento?
L’ingrandimento del soggetto è di primaria importanza nella fotografia macro. La capacità di ingrandimento di un determinato obiettivo è indicata nelle sue specifiche tecniche. Confrontando questo numero con le dimensioni del soggetto nel mondo reale, si può ottenere un valore, noto come fattore o grado d’ingrandimento.
Supponiamo di fotografare un bambino alto 1 metro e che l’altezza della proiezione del soggetto sul sensore sia di 1 cm. L’ingrandimento in questo caso è di 1 cm / 100 cm = 1:100. Se questo rapporto è invece uno a uno, si dice che il soggetto viene raffigurato a “grandezza naturale”. Ciò si verifica ad esempio, se stai fotografando una moneta che ha una dimensione di un centimetro e viene proiettata esattamente per un centimetro sul sensore della fotocamera. Buoni obiettivi macro ti consentono di scattare con ingrandimento 1:1, ci sono alcuni modelli che arrivano fino a un rapporto di ingrandimento di 5:1 o 5x.
Distanza Minima di Messa a Fuoco e distanza di lavoro
La distanza minima di messa a fuoco (MFD) è la distanza più breve a cui un obiettivo può mettere a fuoco. La distanza di messa a fuoco dal soggetto viene misurata dal piano focale (che coincide col sensore o la pellicola), a cui corrisponde un segno sul corpo della fotocamera. L’effettiva distanza fra l’obiettivo ed il soggetto, è invece definita come distanza di lavoro o distanza operativa, e sarà necessariamente più ridotta rispetto alla MFD.
Se la tua distanza di lavoro è troppo piccola, potresti finire per spaventare il tuo soggetto o bloccare la luce creando delle fastidiose ombre. Idealmente, hai bisogno di una distanza di lavoro minima di almeno 15 centimetri. Gli obiettivi con una lunghezza focale maggiore permettono una distanza di lavoro maggiore, rispetto agli obiettivi con una lunghezza focale più moderata.
Come scattare una buona fotografia macro?
Molto spesso sarà necessario utilizzare un treppiede per stabilizzare la fotocamera, soprattutto quando utilizzi un una lente a focale lunga. Quando si scatta con la fotocamera su un treppiede, meglio utilizzare un controllo remoto per lo scatto. Se scattiamo con una reflex, meglio, anche, bloccare lo specchio prima di far scattare l’otturatore.
Le distanze e i soggetti risulteranno diversi dalla nostra visione del mondo reale. Una delle cose più difficili nella fotografia macro è allenare l’occhio alla pre visualizzazione di un buono scatto. Solo l’esperienza ci farà capire se siamo di fronte a una buona scena da fotografare o no. La macro fotografia richiede molta pazienza e cura nei dettagli. Il lavoro di un fotografo macro non finisce con la scelta di una buona composizione fotografica. Esistono anche altri meccanismi espressivi che dobbiamo usare e come la profondità di campo, il potere di arresto del movimento, la messa a fuoco e il controllo di luci e ombre, per rendere ogni immagine speciale.
Le migliori fotocamere per la fotografia macro: Reflex vs Mirrorless
Per la fotografia macro, sia le reflex digitali che le fotocamere mirrorless posso funzionare bene. La chiave è scegliere una fotocamera che ti consenta di utilizzare un buon obiettivo macro e, idealmente, una che abbia il minor ritardo di scatto possibile. Le reflex digitali hanno avuto per molto tempo un vantaggio, a causa del ritardo dei mirini elettronici e del minor numero di obiettivi macro nativi per le fotocamere mirrorless. Oggi, queste differenze si stanno affievolendo.
Se scegli una fotocamera mirrorless, comprane una con un mirino elettronico. Cercare di comporre e tenere ferma una foto macro con lo schermo LCD posteriore, specialmente a ingrandimenti estremi , è estremamente complicato.
Le migliori fotocamere per macro: Full-Frame vs Crop-Sensor
Una fotocamera con un sensore full frame può acquisire più luce, più informazioni, motivo per cui le fotocamere full frame di solito scattano immagini con qualità migliore, rispetto a quelle con un sensore ritagliato. Se due fotocamere hanno la stessa quantità di fotositi ma due diverse dimensioni del sensore, quella con il sensore più grande produce immagini migliori.
Le immagini scattate con un sensore più piccolo appariranno più ingrandite a causa del campo visivo ristretto. Per questo comprare una fotocamera con un crop-sensor potrebbe essere la scelta giusta se il tuo obiettivo è creare foto con il massimo ingrandimento possibile. Le fotocamere full frame, inoltre, sono più grandi e più pesanti. Se scatti macro a mano libera, il peso della fotocamera potrebbe influenzare la tua capacità di tenerla correttamente. Tuttavia le fotocamere full-frame consentono una risoluzione maggiore e generalmente gestiscono in maniera migliore gli ISO alti.
Altri articoli del corso di fotografia gratuito
Questo articolo fa parte del corso gratuito online di fotografia, dove troverete una grande raccolta di articoli per imparare la tecnica e la teoria fotografica, in modo tale da sfruttare le funzioni e le potenzialità della nostra macchina fotografica.
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Impossibile sorvolare su questo articolo! Fotografare soggetti micro, è stata la mia fissazione da sempre! Ovviamnte mi rendo ben conto che non è cosa semplice, ma penso che con pazienza tutto si possa ottenere! Il mio punto debole? Le gocce di acqua, rugiada! Adoro! Grazie!
Buonasera, tra i tubi di prolunga proposti in questo articolo, se dovessi fare una scelta, quale mi consigli? Grazie in anticipo.
dipende dal tipo di fotocamera, l’importante e’ che sia fornito di circuiti integrati. La differenza di prezzo dipende dal materiale usato degli anelli.
Belle le macro foto
Complimenti per gli articoli.Milto ben fatti e intuitivi.
Ho una S5 Panasonic, sapresti consigliarmi gli anelli adattatori e il soffietto da utilizzare?Grazie.
Ciao Giuseppe. Le focali fisse per Macro vanno oltre i 200mm? e fino a dove si spingono? Quali sono, se esistono, gli zoom per macro? Un grosso Grazie anticipato.
esistono diversi tipi di focali macro anche di 300 mm. Non sempre una maggiore focale ottiene risultati migliori, dipende molto dalla qualità della costruzione del gruppo ottico della lente. Per questo abitualmente i migliori obiettivi macro sono di 110 mm. Esistono zoom macro di varie misure. Ovviamente negli zoom rispetto a una lente fissa i compromessi ottici sono maggiori.