Lillian Bassman: fotografie di moda sensuali e misteriose

“La macchina fotografica è solo il primo strumento”.

Lillian Bassman è considerata una dei fotografi di moda più importanti del XX secolo.

Nata il 15 giugno 1917 a Brooklyn, da genitori intellettuali ebrei, emigrati dalla Russia agli Stati Uniti nel 1905, studia alla High School tessile, con Alexey Brodovitch. Lì incontra il fotografo Paul Himmel che diventa suo marito nel 1935. Inizia la carriera di fotografa come assistente di Alexy Brodovitch, direttore artistico della prestigiosa rivista americana Harper’s Bazaar. Nel 1946 Brodovitch invia Lillian a fotografare le nuove collezioni parigine, assieme alla già nota Louise Dahl Wolfe. Le immagini che la Bassman riporta sono fresche, originali e spontanee, decisamente in rottura con quelli che erano gli stereotipi dell’epoca.

Nei primi anni si dedica alla fotografia solo parzialmente, cercando di dividerla con gli impegni familiari di madre. In questo periodo usufruisce di due maestri eccezionali: Richard Avedon e Hoyningen-Heune che le svela i segreti della camera oscura. Nel 1947 decide di dedicarsi alla fotografia a tempo pieno ed ha inizio una brillante carriera che si conclude nel 1970 quando Lillian Bassman chiude lo studio. Disillusa dalla fotografia di moda contemporanea distrugge i negativi che aveva da parte per dedicarsi alla pittura e all’insegnamento alla Parson’s School of Design.

Tuttavia, molti anni dopo, a metà degli anni novanta, torna nel mondo amato ed odiato della moda, questa volta utilizzando la camera oscura digitale, lavorando su commissione per lo stilista John Galliano e per riviste come Vogue e il New York Times.

Le sue immagini sono rivoluzionarie ed avveniristiche ancora oggi, malgrado stili e gusto siano profondamente mutati. La Bassman attraverso una visione del tutto personale del soggetto e delle esigenze rappresentative dà un’ interpretazione libera che si discosta da qualsiasi altro esempio di questo genere professionale. Fotografie di moda sensuali e misteriose, modificate con abilità nella camera oscura giocando con l’esposizione, le sfumature, le inquadrature e la grana. Mediante le sue fotografie in bianco e nero viene riflessa un’immagine della donna elegante, sofisticata e glamour.

Fotogrammi che colgono momenti intimi, gesti di fragilità, sguardi persi. Se la storia della moda è sempre stata una riflessione della condizione sociale e culturale delle donne, tale come imposta dalla famiglia e dalla società, Lillian Bassman ha il merito di aver guardato oltre i suoi tempi, cambiando l’ideale di femminilità per raccontarci, attraverso la luce dell’arte, la quotidianità di una donna raffinata, inserita in ambienti importanti.

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