Leggere un’immagine fotografica

“Dal guardare comincia il confronto con il mondo” (John Berger). L’immagine non è solamente un testo visivo scritto in un codice specifico. Dentro ogni immagine possiamo scrutare una duplice lettura. Una spontanea, immediata, soggettiva con la quale identifichiamo ciò che essa rappresenta e contemporaneamente ne diamo una interpretazione alla luce della nostra esperienza e una riflessa nella quale, attraverso un itinerario metodologico, prendiamo coscienza e distinzione di quello che l’occhio e la mente hanno colto confusamente.

Oltre quindi la denotazione, possiamo trovare un valore evocativo e connotativo. La lettura dell’immagine è, tuttavia, un fenomeno complesso, nel quale interagiscono più variabili: l’immagine con tutti i suoi elementi denotativi e connotativi, l’emittente con le sue intenzioni e colui che le riceve. Ogni immagine fotografica è un segno che trasporta dei significati che vanno oltre l’oggetto fotografato. Nell’ immagine non c’è soltanto ciò che era davanti all’obiettivo; ma anche ciò che vi stava dietro: ovvero il fotografo, il suo mondo. L’attenzione e le prospettive dei nostri sguardi cambia di continuo, le nostre esperienze visive sono sempre più universali delle circostanze che ci troviamo di fronte. Guardare, infatti, non è solo un atto percettivo; si intreccia con il vissuto, la storia e la memoria di ogni persona dando luogo a un’esperienza complessa, dove non esistono regole specifiche.

Tuttavia è sempre possibile cercare di analizzare l’immagine attraverso una metodologia che ci aiuti a distinguere le differenti chiavi di lettura della stessa. Per prima cosa credo sia opportuno soffermarsi sulle principali caratteristiche che definiscono una immagine, che potremmo riassumere con la tendenza alla somiglianza con la realtà esteriore o interiore del rappresentato (iconicità), la capacità di suggerire oltre il rappresentato (suggestione), la creatività, la capacità di creare simboli o segnalare significati (convenzionalità) e la capacità di generare o trasmettere idee (comunicabilità). Per poter leggere un’immagine ritengo sia essenziale esaminare i seguenti parametri: fattori cromatici (colore, luce), fattori compositivi (linea, movimento, prospettiva), fattori iconografici, fattori iconologici, fattori formali. Panofsky indica tre livelli di analisi dell’immagine: un primo livello che consiste nell’individuazione dei motivi figurativi, ovvero delle forme portatrici di significati denotativi; un secondo livello nell’analisi iconografica, ovvero dei temi e dei contenuti didascalici e narrativi di una immagine; e infine, un terzo livello iconologico, che consiste nell’individuazione del senso in riferimento al contesto culturale e sociale di un’epoca e alla soggettività psicologica dell’autore.

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