“Mio padre e mio nonno erano entrambi appassionati di fotografia. All’inizio ho solo seguito il loro esempio. Tuttavia la mia connessione con il mezzo fotografico è cresciuta rapidamente in maniera più profonda. La fotografia è diventata un veicolo attraverso il quale sono riuscito ad avere una sorta di controllo su quello che mi accadeva. Ho potuto ordinare gli eventi, classificare amici e luoghi, modificare il mio mondo. La fotografia ha reso la mia vita più chiara”.
David Hilliard è un fotografo americano, nato nel 1964 a Lowell, in Massachusetts, che lavora con serie di pannelli, per lo più trittici, che presentano narrazioni panoramiche che documentano la sua vita e quella di chi lo circonda attraverso un delicato equilibrio tra realtà e finzione.
Le immagini di Hilliard raccontano storie di desiderio, identità e relazioni personali. Hilliard sviluppa, con la composizione panoramica, un nuovo linguaggio visivo che si confronta con i limiti della singola immagine. La creazione di un insieme di diverse parti permette di insinuare i concetti d’individualità e collettività e rappresentare lo spazio con una forma di narrazione che si muove nel tempo.
Ogni immagine ha un proprio piano prospettico ed un proprio punto di fuoco. La distanza fisica viene quindi spesso manipolata dal fotografo americano per rappresentare la distanza emotiva, in un gioco che guida continuamente lo spettatore dall’esperienza personale, all’universale in un susseguirsi di piani e eventi in stretta connessione.
David Hilliard è attualmente docente del dipartimento di fotografia dell’Università di Yale. Nel 2001 è stato insignito della Guggenheim Fellowship.
Vi consiglio di dare uno sguardo al sito web del fotografo per avere una visione completa del suo lavoro. Se volete vedere il lavoro di altri maestri della fotografia vi rimando alla sezione Maestri della fotografia. Se, invece, volete approfondire le nuove correnti fotografiche e i nuovi autori della fotografia artistica, vi rimando alla sezione Fotografia Artistica.
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