“La fotografia è una sorta di prova,i miei fantasmi di carta, tracce di un “vero” momento, sostituiscono il mio telaio e in modo molto efficace alleggeriscono la gravità della realtà”.
Laurence Demaison è un fotografa e artista visiva francese, nata nel 1965 . Dopo aver studiato architettura a Strasburgo si avvicina alla fotografia da autodidatta. Il suo lavoro consiste essenzialmente nell’autoritratto.
Le sue immagini in bianco e nero, riflettono sul concetto di identità. Il viso e il corpo diventano, allora, soggetti che l’artista nasconde e distorce sistematicamente, senza mai rivelare. Un mondo inquietante di movimento, luci, ombre e riflessi.
Se l’auto-rappresentazione rimane per molti artisti uno specchio che deve sublimare l’autore, Laurence Demaison ricrea attraverso la deformazione una alterità che tenta di avvicinarsi alla realtà.
Allo stesso tempo brutale e gentile, il lavoro della fotografa francese esprime una relazione ambigua, che oscilla tra attrazione e disgusto. Immagini inquietanti, buie, ma struggenti, che affrontano un viaggio di ricerca della verità estetica di un artista ossessionata dalla dissimulazione, espressa mediante vari giochi e riflessi.
La sua opera presenta fugaci richiami ad artisti come Etienne Marey, Andre Kertesz, John Heartfield e Francis Bacon.
Un corpo di fotografie meravigliosamente stravaganti realizzate senza trucchi digitali. Immagini che sembrano piegare la luce e il tempo, distorcere l’aspetto e produrre messaggi codificati nelle riflessioni, nelle rifrazioni multiple, nelle ripetizioni visive e nei gesti che si fanno luce come macchie tra le tenebre.
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