In alcuni casi è necessario richiedere un’autorizzazione scritta, ovvero una liberatoria fotografica, al fine di poter utilizzare i ritratti dei soggetti nelle fotografie. In questo articolo vediamo quando è obbligatorio l’uso di una liberatoria fotografica e in quali rischi possiamo incorrere a pubblicare una foto senza permesso.
Cos’è la liberatoria fotografica?
La liberatoria fotografica è un documento che permette ad un fotografo di utilizzare un’immagine di una persona, proteggendosi da eventuali azioni legali da parte della persona ritratta. In pratica, la liberatoria stabilisce che la persona ha concesso il permesso per l’uso delle sue immagini in una determinata circostanza o per uno specifico scopo.
Fotografare persone
Per capire se filmare o fotografare sconosciuti sia legale dobbiamo innanzitutto distinguere tra due situazioni diverse, ovvero se le persone vengono immortalate in luoghi pubblici all’aperto, oppure nel loro domicilio.
Scattare fotografie ritraenti persone, anche a loro insaputa, non costituisce reato purché queste si trovino in luogo pubblico. In generale, se si è in un luogo pubblico, è consentito scattare foto di persone, a meno che non venga violata la loro dignità.
Salvi alcuni casi diversamente regolamentati che esporremo in seguito, per procedere alla diffusione di una fotografia od un filmato è sempre necessario il consenso espresso dei soggetti che vi compaiono (art. 96, legge 633/41). Facciamo attenzione al fatto che il consenso a essere ritratti in una foto non equivale al consenso alla pubblicazione della foto stessa.
Il permesso alla pubblicazione è essenziale nei casi di utilizzo commerciale e pubblicitario, ed è prudente che esista anche per fini editoriali, anche se la consuetudine è quella di confidare nell’efficacia del “diritto di cronaca”.
Cosa deve contenere una liberatoria fotografica?
In Italia, la liberatoria fotografica è un accordo scritto tra il fotografo e la persona fotografata, che ha il diritto di decidere se autorizzare o meno l’utilizzo della sua immagine. La liberatoria per essere valida deve contenere le seguenti informazioni essenziali:
- L’identificazione delle parti coinvolte, ovvero il ritrattato (la persona che appare nella foto) e il soggetto che utilizzerà l’immagine (il fotografo o l’azienda o l’organizzazione che intende utilizzare la foto per scopi pubblicitari).
- La finalità dell’utilizzo dell’immagine, ovvero il contesto in cui verrà utilizzata (ad esempio, una campagna pubblicitaria, una mostra, una brochure, un sito web, etc.).
- La durata dell’autorizzazione, ovvero il periodo in cui è consentito l’utilizzo dell’immagine.
- Le limitazioni e le restrizioni all’utilizzo dell’immagine, ove presenti.
- La firma del titolare dell’immagine (ovvero del soggetto ritrattato) o del suo rappresentante legale, attestante l’autorizzazione all’utilizzo dell’immagine.
È importante che la liberatoria fotografica venga redatta con precisione e completezza, al fine di evitare eventuali controversie. Un permesso fotografico deve essere fornito e firmato, possibilmente prima del momento dello scatto, in duplice copia. Una copia rimane a disposizione del fotografo, mentre l’altra viene rilasciata al soggetto fotografato.
La liberatoria in fotografia è sempre necessaria?
Quando non serve la liberatoria
Il combinato disposto degli artt. 96 e 97 specifica che il ritratto di una persona non può essere esposto, riprodotto o messo in commercio senza il consenso di questa. Esistono, tuttavia, dei casi in cui non è necessario l’uso di una liberatoria:
- Quando non si riconoscono le persone, come ad esempio una foto di spalle.
- Foto di luoghi pubblici e di eventi in cui ci sono molte persone, quando nella foto sono presenti molte persone (ed è quindi una foto “dell’evento” o “del luogo” e non della persona) ad esempio gli spalti di uno stadio
- foto fatte da fotogiornalisti che lavorano e collaborano con testate riconosciute, mentre sono intenti a svolgere il proprio lavoro;
- se si fotografa un personaggio famoso, nell’ambito della sfera della sua notorietà e con fini di informazione
- Se le foto sono utilizzate esclusivamente per scopi didattici e scientifici all’interno di istituti di istruzione o di ricerca, non è necessaria una liberatoria. Tuttavia, se le foto vengono utilizzate al di fuori di questi contesti, ad esempio in pubblicazioni o su siti web, potrebbe essere necessario ottenere il consenso delle persone ritratte.
- se la foto è usata esclusivamente a scopo culturale.
Pubblicazione foto sui social
La pubblicazione sui social network segue le regole precedentemente elencate. Pertanto, se vogliamo pubblicare foto con o di altre persone dobbiamo chiedere il consenso, anche solo oralmente.
Fotografia di strada e liberatoria
La fotografia di strada è considerata una forma di fotografia documentaristica che cattura la vita quotidiana e l’ambiente urbano in modo spontaneo e autentico. Tuttavia, è importante esercitare buon senso e rispetto quando si fotografa le persone in pubblico, rispettando la loro privacy e il loro diritto all’immagine. Anche se in molti Paesi la fotografia di strada è legale, è consigliabile informarsi sulle normative locali prima di utilizzare o condividere immagini di persone o proprietà che potrebbero potenzialmente violare diritti altrui.
In Italia, non esistono leggi che proibiscono di scattare una foto a cose o persone in un luogo pubblico. La semplice presenza in pubblico non è un “dato sensibile” dell’identità privata e non è dunque protetta dalla legge sulla privacy. Chi si espone in pubblico, in qualche modo, accetta il rischio di farsi vedere. Tuttavia, non è consentito pubblicare foto che possano ledere la reputazione o la dignità di una persona, anche se scattate in luoghi pubblici.
Liberatoria e persone famose
A differenza delle persone comuni, i ritratti scattati in luoghi pubblici raffiguranti persone famose possono essere utilizzati senza il loro consenso in alcune circostanze. La legge italiana permette, infatti, la divulgazione del ritratto di una persona famosa, quando risponde ad esigenze di pubblica informazione.
Tuttavia, il loro uso per finalità pubblicitarie o commerciali richiede sempre l’uso di una liberatoria. Oltre alla liberatoria, è importante considerare anche il diritto all’immagine e alla privacy delle persone coinvolte. Anche se una persona famosa è spesso pubblica e ampliamente conosciuta, ciò non significa che non abbia diritto alla privacy e al controllo della propria immagine.
Cosa si rischia senza una liberatoria?
In Italia, la pubblicazione di foto senza il consenso della persona coinvolta può comportare conseguenze sia a livello civile, che penale.
Dal punto di vista civile, la persona che ha subito l’uso non autorizzato delle proprie immagini potrebbe avviare un’azione legale per violazione della privacy e richiedere un risarcimento danni. Questa azione potrebbe essere basata sull’articolo 2 della Costituzione Italiana, che tutela il diritto alla privacy, o sull’articolo 10 dello Statuto dei diritti del cittadino, che riconosce la protezione del diritto d’immagine.
Dal punto di vista penale, la pubblicazione di foto senza consenso potrebbe costituire un reato di diffamazione, violazione della privacy o divulgazione di immagini o notizie, come previsto nell’articolo 594 del Codice Penale. Questo reato può essere punito con una multa o con l’arresto fino a sei anni, a seconda della gravità della violazione e delle circostanze specifiche del caso.
Scattare foto delle forze dell’ordine
In Italia, è possibile fotografare le forze dell’ordine purché ciò avvenga nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti. Secondo l’articolo 97 del Codice della Strada, sono consentiti gli scatti fotografici di servizi di pubblica utilità, tra cui rientrano anche le forze dell’ordine, purché non costituiscano un ostacolo o un pericolo per la circolazione stradale. Inoltre, è importante evitare di interferire con il lavoro delle forze dell’ordine e di non ostacolarne l’operato in alcun modo. È sempre opportuno ricordare che il diritto alla privacy delle persone deve essere rispettato, quindi non bisogna diffondere le foto che potrebbero ledere la loro immagine o il loro onore. Infine, è importante anche rispettare le norme di proprietà intellettuale, soprattutto se si vuole pubblicare o utilizzare le foto in ambito commerciale.
Fotografie di minorenni in Italia
In Italia, l’utilizzo di fotografie di minorenni è soggetto a normative specifiche di tutela. In particolare, l’uso di immagini di bambini e adolescenti può comportare la violazione di numerosi diritti, tra cui il diritto all’immagine, il diritto alla riservatezza e il diritto alla protezione dei dati personali.
Per questo motivo, è necessario ottenere il consenso dei genitori o del tutore legale per l’utilizzo delle foto di un minore. Inoltre, è importante rispettare i limiti stabiliti dalla legge, come ad esempio vietare la diffusione di immagini che possano mostrare il minore in situazioni di pericolo o di discriminazione.
Altri articoli del corso di fotografia gratuito
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