La fotografia è un mezzo di comunicazione e, come tale, racconta sempre qualcosa, o per lo meno dovrebbe. Le storie da raccontare sono tantissime e nascono e si dissolvono intorno a noi, ma, fotografando e fissando un istante, la fotografia si concentra solo su un determinato momento. Un esercizio particolarmente importante per crescere come fotografo consiste nello studio delle opere d’arte, anche se si potrebbe obiettare che un’analisi delle stesse ci privi della gioia nella loro contemplazione.
Se fossimo in grado di carpire i segreti nascosti in queste opere, potremmo applicare gli stessi principi nella realizzazione delle nostre foto. Per poter comunicare bene dobbiamo capire, innanzitutto, cosa “funziona” in questo genere di comunicazione. La maggior parte delle persone legge i testi da sinistra a destra e dall’alto verso il basso, tuttavia in fotografia non esistono regole così severe ed assolute. Mi è capitato di leggere nei forum commenti alle immagini. Si tratta spesso di commenti diversi e contraddittori che danno origine ad animate discussioni. Mi è capitato di osservare come vi sia uno sguardo analitico nei confronti di alcune “regole” fotografiche (dimenticandosi della loro relatività) e trascuratezza nei confronti del significato comunicativo dell’immagine stessa. Non dobbiamo dimenticarci che l’immagine fotografica è un segno che trasporta dei contenuti che vanno oltre l’oggetto fotografato. In ogni immagine, infatti, non c’è soltanto ciò che è davanti all’obiettivo, ma anche chi vi sta dietro, ovvero il fotografo. Attraverso una immagine l’autore ha la possibilità di trasmettere un messaggio preciso. Leggere una fotografia significa, allora, essere in grado di risalire a quel messaggio. Affinché ciò sia possibile sia l’autore, che il lettore debbono conoscere la stessa lingua, decodificare allo stesso modo i segni. La lettura strutturale dell’immagine consiste, allora, nell’esaminare il “cosa”, cioè il soggetto fotografato, il “come”, vale a dire le scelte tecniche ed espressive, per risalire al “perché”, ovvero all’idea dell’autore. Ma non bastano questi tre punti per caratterizzare una fotografia in se stessa. A renderla intelligibile al fruitore contribuiscono almeno altre tre componenti esterne importanti: l’intenzione dell’autore, l’intenzione dell’opera e la percezione del fruitore stesso.
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Condivido in pieno la parte finale, conoscere le regole di composizione aiuta chi scatta e chi guarda la foto scattata!!
Your blog is interesting, has left a great impression.
Best wishes
Jonas
Concordo, anche se, come in ogni ramo dell'arte umana, le regole ci sono per non essere rispettate… almeno dai più talentuosi.