La fotografia di Viviane Sassen

«Voglio sedurre lo spettatore con un bellissimo approccio formale e allo stesso tempo lasciargli qualcosa di inquietante”.

Viviane Sassen è una delle figure più importanti del nuovo panorama fotografico. Tanto nella sua opera personale come nei lavori commerciali di moda e pubblicità, l’artista olandese si contraddistingue per uno stile estetico unico ed intrigante.

Inclusa, non a caso, nei sei artisti selezionati per la prestigiosa mostra “New Photography” del 2011 del Museum of Modern Art (MOMA) di New York, la Sassen ha sviluppato un linguaggio dove le composizioni vengono accomunate da una messa in scena che rende visibile la presenza attraverso l’assenza, cancellando o sfocando i confini della realtà.

Lungi dall’essere una questione puramente formale, l’inganno visivo dell’artista ha un ruolo fondante nel permettere di cogliere l’essenza e il mistero del corpo umano.

Nonostante le immagini potrebbero sembrare nascondere le persone che ritraggono, si servono dei vuoti speculari per riflettere sul concetto di identità.

Nata nel 1972 ad Amsterdam, Viviane trascorre, da bambina, tre anni in Kenya. Il suo ritorno in Olanda si rivela un’esperienza traumatica, lasciando nella Sassen la perenne sensazione di essere un outsider, sia in Europa che in Africa.

Questa aria di dislocazione da sempre contraddistingue le sue immagini, che sembrano vivere sospese tra la veglia e il sogno. Fotografie cariche di simboli e ambiguità che si aggirano in luoghi indefiniti, tra colori e configurazioni senza ordine razionale.

Il corpo come un elemento scultoreo, diventa una forma malleabile da combinare con blocchi d’ombra e colori brillanti per creare posizioni audaci dalla bellezza surreale.

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