La fotografia di Victor Cobo si concentra sui margini della società americana rivelandone passioni, paure e desideri. Le immagini di Victor Cobo ci conducono alla scoperta di luoghi reali e immaginari, attraverso un percorso che non comporta solamente uno spostamento fisico, ma anche un passaggio psicologico ed emotivo.
Nato nel 1971 a Melbourne, in Florida, da madre Spagnola e padre Americano, Victor Cobo vive e lavora a New York City. Nel 1999 viene licenziato dal suo primo lavoro per essere stato sorpreso con delle fotografie inappropriate che aveva scattato per strada. Da quel momento Victor si è concentrato sui margini della società, facendo degli outsiders i compagni dei suoi diari fotografici.
Nel 2007 è stato il vincitore della borsa di studio Aaron Siskind per fotografi. Le fotografie di Cobo sono state esposte a livello nazionale e internazionale in luoghi prestigiosi come il Museo di Fine Arts di Houston, il Museo d’Arte di Akron, il Berkeley Art Museum & Pacific Film Archive e l’Amon Carter Museum, oltre a far parte di numerose collezioni private.
Nel 2009 l’Amon Carter Museum ha presentato il suo lavoro in una mostra collettiva dal titolo “Capolavori della fotografia americana,” accanto ad artisti come Walker Evans, Lee Friedlander, Robert Frank e Diane Arbus.
Le immagini del fotografo americano raccontano il divario tra l’amore e il desiderio, tra la bellezza e l’orrore, tra il cielo e il paradiso. La solitudine di corpi che cercano calore in attimi fugaci di godimento.
Nell’esplorare lo scambio dei corpi, Cobo racconta il vuoto delle emozioni. Motel, coppie, corpi nudi e soli, bondage e sado maso, dove vittima e carnefice si scambiano i ruoli, diventano i soggetti della ricerca del fotografo. Su questi personaggi Cobo spara la sua macchina fotografica con un flash diretto, che rende la scena drammatica e misteriosa.
Vi consiglio di dare uno sguardo al sito web del fotografo per avere una visione completa del suo lavoro.
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