L’artista e fotografo inglese Richard Billingham è noto per la serie di fotografie intitolata Ray’s a Laugh, che ci restituisce uno sguardo intimo e controverso della sua famiglia.
La vita di Richard Billingham
Richard Billingham nasce a Birmingham il 25 Settembre del 1970. Vive con il padre alcolizzato (Ray), in una casa popolare a Cradley Heath. La madre che era andata via a causa della dipendenza del marito, e il fratello Jason tornano a vivere con loro. Richard studia pittura presso il Bournville College of Art e, successivamente, all’Università di Sunderland. Di notte lavora in un supermercato accatastando gli scaffali e all’eta di 19 anni compra, a credito, la sua prima macchina fotografica: una zenith 35mm. Billingham inizia a fotografare le particolari dinamiche della sua famiglia per raccogliere dei materiali preparatori per dei dipinti. Le foto vengono notate da un professore della scuola d’arte che lo spinge a mostrarle.
Una selezione di queste immagini viene mostrata, per la prima volta nel 1994, in “Who’s Looking at the Family?“, alla Barbican Art Gallery di Londra. Grazie al successo di questa mostra il lavoro di Billingham è rappresentato dalla galleria Anthony Reynolds. Nel 1996, Richard Billingham pubblica il libro Ray’s a Laugh. L’anno dopo, la sua opera viene esposta nella controversa esibizione della Collezione Sachi Atchi, intitolata “Sensation“. Questa mostra collettiva lo afferma definitivamente nella scena artistica britannica e lo lancia a livello internazionale. Richard Billingham ha realizzato, inoltre, numerosi cortometraggi, tra cui Fishtank (1998) e Ray (2016) e un lungometraggio Ray & Liz (2018).
Ha vinto il premio Citibank Private Photography nel 1997 (ora Deutsche Börse Photography Prize) ed è stato nominato per il prestigioso Turner Prize, nel 2001. Il suo lavoro è conservato nelle collezioni permanenti di Tate, Victoria and Albert Museum e del Government Art Collection di Londra. Richard Billingham vive attualmente a Swansea e insegna arte nelle università di Gloucester e Middlesex.
Lo stile delle foto di Richard Billingham
“Mio padre Raymond è un alcolizzato cronico. Non gli piace uscire, mia madre Elisabett non beve quasi mai, ma fuma troppo. Gli piacciono gli animali domestici e gli oggetti decorativi. Si sono sposati nel 1970 e io sono nato poco dopo. Mio fratello Jason è stato dato quando ha compiuto 11 anni, ma ora è di nuovo con Ray e Liz. Ray era una specie di meccanico ma è stato licenziato e non ha mai più lavorato. Era sempre alcolizzato e quando fu licenziato peggiorò. Prima, la mia famiglia viveva in una casa bifamiliare, ma hanno speso l’indennità e, disperatamente, l’hanno venduta. Si sono trasferiti in un blocco di case per persone senza risorse“.
La fama di Richard Billingham è legata al libro Ray’s a Laugh, un reportage che documenta la vita privata dei suoi genitori, Ray e Liz, nella casa popolare a ovest di Birmingham. Il fotografo inglese ha ritratto la sua famiglia durante 5 anni, raccontandone, attraverso una narrazione intima e drammatica, le lacerazioni per l’alcolismo e la povertà. L’obiettivo della fotocamera si sofferma sul dramma di suo padre Ray: ora seduto accanto a una toilette schizzata di vomito, nascosto nel letto con le coperte o mentre scaraventa il gatto in aria. L’imponente figura della madre Liz, coperta di tatuaggi, riempie il vuoto emotivo nel cibo e nella collezione di svariati animali domestici. Ed infine, il fratello Jason, un giovane senza meta attirato dalle droghe.
Le immagini a colori sono appariscenti nella tecnica e nel contenuto. Rifiutano la cura formale stilistica, per l’immediatezza dell’azione. Sfocate, sovraesposte, illuminate direttamente dal flash, con una qualità di stampa estremamente granulosa. Ma straordinariamente imprevedibili e potenti. Richard Billingham diventa spettatore della sua stessa famiglia e restituisce un dramma della realtà, che soddisfa l’appetito voyeur moderno per le rivelazioni confessionali. Una storia che alterna amore, dolore e violenza.
Negli ultimi anni il fotografo inglese si è concentrato sul paesaggio. Le immagini sono contemplative e ponderate e riflettono la sua preoccupazione principale nella “creazione” di un’immagine. I soggetti hanno una vasta area geografica, dalla sua terra natale di Gower in Galles, alla Grecia, all’Etiopia e al Pakistan. Idee, emozioni e atteggiamenti vengono proiettati sul paesaggio e registrati con la macchina fotografica, documentando uno spazio che si fa personale.
La Citazione
“Ho imparato a leggere abbastanza tardi, forse a 7 o 8 anni. Quando ho imparato volevo leggere tutto e un grande mondo si è aperto. Leggevo libri d’arte nella biblioteca locale. Probabilmente ho letto la maggior parte di loro – non ce n’erano molti lì, ma ho avuto modo di sapere chi era Picasso. Constable è stato l’artista che mi ha influenzato maggiormente. Era un naturalista e il suo approccio empirico alla pittura di paesaggio mi ha interessato per tutto questo tempo. Da quando avevo 11 anni mi sono interessato alla natura. Ho vissuto in un palazzone e la natura, per me, era evasione. Volevo dipingere paesaggi, ma all’epoca era impossibile”.
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