Kenneth Josephson è un fotografo americano, considerato un pioniere della fotografia concettuale. Nel corso della sua carriera Josephson ha esplorato i concetti di verità fotografica e di illusione, producendo un’opera che si serve del bianco e nero e utilizza una gamma variegata di tecniche come il collage e le esposizioni multiple.
La vita di Kenneth Josephson
Nato nel 1932 a Detroit, Michigan, Kenneth Josephson inizia a fotografare a 12 anni, usando gli animali dello zoo di Detroit come soggetti delle sue composizioni. Studia fotografia presso il Rochester Institute of Technology. Arruolatosi nell’esercito nel 1953, trascorre diversi mesi in Germania come fotografo nelle ricognizioni aeree. Tornato al R.I.T. consegue il B.F.A. studiando sotto il nuovo responsabile del programma, Minor White. Si trasferisce a Chicago, dove prosegue gli studi con un master presso l’Institute of Design nel 1958, sotto la guida dei famosi fotografi Harry Callahan e Aaron Siskind. Dopo aver conseguito il master nel 1960, Josephson diventa professore nella prestigiosa School of the Art Institute of Chicago, dove insegnerà per quasi quarant’anni. Josephson si è sposato quattro volte e ha avuto tre figli. Uno di questi Matthew è morto tragicamente da giovane in un ‘incidente stradale. E’ stato ritratto in una delle più celebri immagini del fotografo americano. Nella foto, Matthew tiene una polaroid come se stesse impugnando una macchina fotografica, ma al contrario, proprio nello stesso modo in cui una macchina fotografica registra l’immagine.
Kenneth Josephson haricevuto la prestigiosa borsa di studio della John Simon Guggenheim Memorial Foundation (1972) e due National Endowment for the Arts fellowship (1975 e 1979). Le sue opere sono presenti nelle collezioni di tutto il mondo, tra cui il Museum of Modern Art, New York; il Metropolitan Museum of Art, New York; l’Art Institute di Chicago; il National Museum of American Art, Smithsonian, Washington D.C.; il Museum of Modern Art, San Francisco; la Bibliotheque National, Parigi; e Fotografiska Museet, Stoccolma.
La fotografia New York State (1970)
La fotografia New York State (1970), fa parte della serie “Images within Images”. Si tratta della fotografia più famosa di Ken Josephson e in essa possiamo vedere la dichiarazione visiva che ispira i critici a classificare il lavoro del fotografo americano come concettuale. Nella fotografia, il braccio di Josephson si distende su uno specchio d’acqua. La mano tiene un’immagine fotografica di una nave all’orizzonte. La nave, raffigurata nella foto, è posizionata in una prospettiva tale da occupare lo stesso spazio che una nave a grandezza naturale potrebbe occupare in lontananza, dando vita ad un’illusione intelligentemente costruita.
Come nel dipinto di René Magritte intitolato “Ceci n’est pas une pipe“, la fotografia di Josephson sottolinea come l’immagine fotografica di una nave, per quanto reale possa sembrare, non è comunque una nave. Sembrerebbe un’assioma semplice, l’immagine nella foto appare palesemente bidimensionale, ma quando notiamo che l’intera immagine in cui è racchiusa, è una fotografia, apriamo il nostro pensiero alla più ampia discussione sulla veridicità della fotografia.
Lo stile fotografico di Kenneth Josephson
Nonostante tutti i cambiamenti che hanno travolto la fotografia, Kenneth Josephson è rimasto sempre fedele alla fotografia in pellicola, continuando a sviluppare i suoi negativi in bianco e nero, personalmente, nella sua camera oscura.
Kenneth Josephson è conosciuto come uno dei primi e più influenti fotografi della fotografia concettuale. Le sue immagini in bianco e nero stratificano notoriamente le immagini fotografiche all’interno delle immagini, offrendo un commento ironico sulla verità e l’illusione fotografica, e utilizzando la fotografia stessa per mettere in discussione la veridicità del mezzo.
Kenneth Josephson ha prodotto, nell’arco della sua lunga carriera, un corpus di immagini visivamente coerenti e sempre affascinanti che riflettono fortemente un tempo e un luogo, pur restando paradossalmente atemporali. Il fotografo americano ha esplorato varie tematiche riconducibili al complesso rapporto tra l’immagine e l’oggetto, quello tra la verità e l’illusione fotografica e tra il tempo e la prospettiva spaziale.
Se guardiamo all’opera dell’autore americano rimaniamo sorpresi dalla sua sorprendente contemporaneità di linguaggio, nonostante il costante uso di mezzi tradizionali. Le foto di Josephson sfidano le nostre percezioni e ci invitano a considerare sempre prospettive diverse. Uno stile fotografico semplice, che si caratterizza per un forte senso dell’umorismo, risultando estremamente accessibile al pubblico.
The Light of Coincidence
Il lavoro di Kenneth Josephson non è molto conosciuto dal grande pubblico ed è stato, per molto tempo, sottovalutato dall’establishment fotografico americano. Fortunatamente, negli ultimi anni si è ravvivato l’interesse verso questo peculiare fotografo. The Light of Coincidence è la retrospettiva definitiva dell’opera di Kenneth Josephson.
Uno dei pochi volumi mai pubblicati su questo grande artista. Josephson ha lavorato in serie per lunghi periodi di tempo, e questo libro riproduce magnificamente le selezioni più rappresentative di ogni serie.
- Josephson, Kenneth (Author)
La Citazione
“Non sapevo cosa fosse l’arte concettuale, quando ho iniziato a farla. Finché qualcuno mi ha detto: ‘Tu fai fotografia concettuale’, e io ho risposto: ‘Oh, davvero? O.K.”
Per conoscere altri Fotografi Famosi
Se volete vedere il lavoro di altri maestri della fotografia vi rimando alla sezione Maestri della fotografia. Se, invece, volete approfondire le nuove correnti fotografiche e i nuovi autori della fotografia artistica, vi rimando alla sezione Fotografia Artistica.
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