La fotografia di Kati Horna

La fotografia di Kati Horna, tanto per la sua traiettoria fotografica, come per lo sguardo magico e quotidiano che la contraddistingue, ha lasciato una profonda orma nel vasto panorama della fotografia internazionale.
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La vita di Kati Horna

Nata il 19 maggio del 1912 in Ungheria da una famiglia aristocratica ebrea, entra a a far parte da adolescente del circolo politico di sinistra, facente capo all’artista ungherese Lajos Kassák. Si trasferisce a Berlino per studiare politica, ma l’ascesa di Adolf Hitler la costringe a tornare a Budapest, dove diventa allieva del fotografo Josef Pécsi, il cui studio fotografico catalizzava l’attenzione del avant-garde del tempo. Nel 1932 si trasferisce a Parigi dove completa la sua formazione e inizia a lavorare per l’agenzia francese Agence Photo.
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Di questo periodo le sue famose opere dal titolo Il Mercato delle Pulci (1933) e Reportage dei caffè di Parigi (1934).In questi scatti la fotografa ungherese rianima gli oggetti, grazie ad un costante sguardo creativo che scruta l’insolito nel quotidiano. Entrata in contatto con il gruppo surrealista che si riuniva in Montparnasse al Café des fleurs (subendone la influenza), insieme al suo amico, l’artista Wolfgang Burger (un giovane rifugiato tedesco, discepolo di Max Ernst), sviluppa tra il 1935 e il 1937 una serie di immagini, che criticano la situazione politica europea, in particolare la figura di Hitler. Il clima di rottura e di utopia in cui Horna vive a Parigi, contribuisce a rafforzare la sua ideologia libertaria.
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Durante la guerra civile spagnola, va in Spagna con il compito di mettere insieme un album per la propaganda estera del governo repubblicano. Le sue foto furono utilizzate dal commissariato di propaganda della CNT-FAI nel tentativo di incoraggiare il morale e l’azione nella lotta contro il movimento fascista spagnolo.

Alla fine della guerra civile, le sue fotografie insieme ad altri documenti furono spedite in casse di legno all’Istituto Internazionale di Storia Sociale (IISH) di Amsterdam. Trascurate e dimenticate dentro le casse, le immagini sono state riscoperte solo 80 anni dopo, dalla storica dell’arte e curatrice spagnola Almudena Rubio. La maggior parte di queste immagini che non erano mai state pubblicate, sono state presentate per la prima volta in una mostra a Madrid, durante il festival PhotoEspaña nel giugno del 2022.

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Dopo la sconfitta delle forze repubblicane in Spagna, Horna lascia l’Europa allo scoppio della seconda guerra mondiale, stabilendosi a Città del Messico, dove rimane fino alla morte, il 19 ottobre 2000. Qui entra far parte di una comunità di artisti europei in esilio, tra cui il poeta surrealista francese Benjamin Péret, la pittrice inglese Leonora Carrington e il pittore spagnolo Remedios Varo. Parallelamente ai suoi reportage, diventa una grande ritrattista dell’avanguardia letteraria e artistica messicana.

Lo stile fotografico di Kati Horna

La curiosità continua, l’acutezza tecnica e la preoccupazione per la cronaca politica hanno portato Kati Horna a creare un’opera unica nel suo genere. Per Horna, la fotografia ha rappresentato una forma di espressione politica ed artistica. Sebbene sia principalmente nota per le sue foto della guerra civile spagnola scattate tra il 1937 e il 1939, il lavoro fotografico di Kati Horna è stato profondamente influenzato dai principi della fotografia surrealista, dai rituali antichi e dal macabro. Horna ha visto la fotografia come un veicolo di emancipazione che le ha permesso di esprimere i suoi punti di vista politici, in un momento in cui queste libertà erano estremamente limitate per le donne.

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Tra la nutrita produzione fotografica della guerra civile, le foto di Kati Horna si distinguono per l’approccio intimista. Una narrazione sottile del dramma umano, che si allontana dalla crudeltà diretta della guerra, trasferendo il dolore e la morte in un campo immaginario. Il lavoro fotografico di Kati Horna non è molto noto, perché in vita l’artista si è sempre rifiutata di pubblicizzare e partecipare a mostre. Parte del suo lascito fotografico è stato venduto dall’artista stessa al Ministero della Cultura Spagnola e donato al Centro Nazionale per la Diffusione e la Ricerca delle Arti Plastiche Messicano. Gran parte delle sue immagini, in particolare il lavoro surrealista e molte immagini della guerra civile spagnola, sono state ritrovate dalla figlia e dalla curatrice Almudena Rubio, solo dopo la sua morte.

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La frase di Kati Horna

“La fotografia mi ha in qualche modo permesso di non sprofondare nella tristezza, perché ho recuperato la mia storia, la mia identità, attraverso quello che vedo”.

Per conoscere altri fotografi famosi

Se volete vedere il lavoro dei maestri della fotografia vi rimando alla sezione Maestri della fotografia. Se, invece, volete approfondire le nuove correnti fotografiche e i nuovi autori della fotografia artistica, vi rimando alla sezione Fotografia Artistica.

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