Evgenia Arbugaeva è una pluripremiata fotografa russa che indaga i paesaggi artici, mescolando liricamente le memorie del passato, alle uniche atmosfere dei paesaggi settentrionali.
La vita di Evgenia Arbugaeva
Evgenia Arbugaeva è nata nel 1985 a Tiksi, un appartata cittadina portuale della Jacuzia, sulle rive del mare di Laptev. Ai tempi dell’Unione Sovietica Tiksi era un importante porto sulla rotta artica. Dopo lo scioglimento dell’Unione, il porto è stato chiuso e molte persone del villaggio sono state costrette a emigrare verso altre città. La famiglia di Arbugaeva, i cui genitori erano entrambi insegnanti, si è trasferita a Jakutsk, la capitale della Siberia.
Eugenia ha studiato art management presso l’Università Internazionale di Mosca e fotografia documentaria, presso la ICP di New York. Nonostante la giovane età, Eugenia ha ricevuto prestigiosi premi come l’ICP Infinity Award e il Leica Oskar Barnack Award. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale ed è apparso in pubblicazioni come National Geographic, Le Monde e The New Yorker. E’ stata insignita del Media Innovation Fellows di National Geographic per fotografare le persone e i cambiamenti economici sulla costa settentrionale della Russia e ha ricevuto la borsa di studio del Magnum Foundation Emergency.
Nel 2019, Evgenia Arbugaeva è stata scelta dalla rivista Time per ritrarre la copertina del personaggio dell’anno, l’attivista svedese Greta Thunberg, nella costa del portogallo. Evgenia Arbugaeva vive, attualmente, a Londra, ma torna spesso nei paesi dell’artico russo per continuare i suoi progetti fotografici.
Lo stile della fotografia di Evgenia Arbugaeva
Ci sono tanti modi per raccontare una storia: c’è chi usa la parola scritta, chi usa la parola parlata, chi racconta per immagini. Le immagini di Evgenia Arbugaeva combinano stili di fotografia documentaria e narrativa, ritraendo storie personali in composizioni fiabesche. Con un occhio sia per il paesaggio che per il ritratto, la fotografa russa restituisce un ambiente artico che appare avvolto in un’aurea mitologica. Mescolando il mondano con il soprannaturale, Evgenia ci guida attraverso un’atmosfera lirica, fuori dal tempo. I paesaggi di neve diventano una terra mistica, misteriosa ed eterea (“Hyperborea” ) dove lo spettatore è teneramente incoraggiato ad entrare.
Arbugaeva è tornata a Tiksi per la prima volta nel 2010. 19 anni dopo essere partita. È rimasta scioccata, da come la sua terra natale fosse differente e deserta. Una foto di un’adolescente che giocava in riva al mare, l’ha ispirata a tornare l’anno dopo, per incontrare la ragazza e la sua famiglia e per documentare la loro vita quotidiana, mescolandola con i suoi ricordi d’infanzia. Da queste immagini è nata la serie di foto intitolata “Tiksi”.
Nel 2013, la fotografa russa si è recata in 22 stazioni meteorologiche remote dell’Artico su una nave rompighiaccio. Una delle sue fermate è stata a Khodovarikha, sul mare di Perchora, dove Slava (Vyacheslav Korotki), all’epoca 63 anni, lavorava come capostazione in solitario, usando ancora il codice morse per comunicare le misurazioni del vento, dell’aria e del mare. Da questa storia e’ nata la serie “Weather man”.
Per la serie “Mammoth Hunters”, la fotografa russa ha documentato come a causa del cambiamento climatico molte zanne di mammut stiano emergendo dal permafrost. Nonostante il commercio di avorio di elefante sia strettamente illegale ai sensi della Convenzione CITES, il commercio di zanne di mammut non entra in questo genere di convenzione. Per i membri della tribù Yukagir si è aperta una nuova opportunità commerciale, che richiede tuttavia, notevoli sacrifici fisici e relazionali.
La Citazione
“Hyperborea è il nome di uno dei miei lavori. La parola proviene dalla mitologia greca e fa riferimento a una terra felice ‘oltre il vento del nord’. Mi hanno sempre affascinato le mappe di ‘ Hyperborea ‘ e il modo in cui l’artico sia vivo nell’immaginazione della gente, prima ancora che ci mettano piede. È un luogo legato al magico e al sublime”
“Non scatto molte fotografie e raramente porto con me la fotocamera. Quando vedo un luogo o un’ambientazione che mi piace, ci torno una e più volte – in diversi momenti della giornata, in diverse stagioni, con diversi stati d’animo e con la flebile speranza che, a un certo punto, si concederà a me. Posso essere molto testarda. In questa serie c’è un’immagine che ho scattato in circa 30 versioni differenti, nello stesso luogo e angolo, nel corso dei due anni. Ho persino iniziato a parlare con la fotografia che non riusciva: “Dai, per favore compari!” Quando lo ha fatto, è stata pura felicità”.
Per conoscere altri fotografi famosi
Vi consiglio di dare uno sguardo al sito web di Evgenia Arbugaeva per avere una visione completa della sua opera. Se volete vedere il lavoro di altri maestri della fotografia vi rimando alla sezione Maestri della fotografia. Se, invece, volete approfondire le nuove correnti fotografiche e i nuovi autori della fotografia artistica, vi rimando alla sezione Fotografia Artistica.
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Solo per chi ama il freddo! Io decisamente si! Stupendo! Grazie.