La fotografia di Elina Brotherus

“Ho trasferito il dolore in un bellissimo oggetto che può essere ammirato con distacco, e questo mi consola un po’. In un certo senso è banale, ma è come se l’arte legittimasse il dolore. Credo che in questo modo un sacco di artisti facciano un uso indecente dell’infelicità convertendola a fondamento della propria arte “.

L’indagine fotografica di Elina Brotherus affronta tematiche personali legate all’identità, al corpo, allo spazio e alla stretta relazione tra l’uno e l’altro. La fotografa finlandese si avvale dell’autoritratto per costruire immagini che traslatano dubbi e tragedie della vita personale in immagini.

Nata a Helsinki nel 1972, Elina Brotherus si è laureata in chimica analitica presso l’Università di Helsinki nel 1997, prima di completare un Master di fotografia presso l’Università di Arte e Design di Helsinki nel 2000. Considerata uno tra i membri di spicco di quella che viene denominata la Scuola di Helsinki, Elina vive attualmente tra la Francia e la Finlandia.

I lavori della fotografa finlandese si confrontano con la vita privata: il lutto, la nascita e la fine dell’amore. Nella serie “Annonciation”, Elina affronta un tema tabù: quello della sterilità involontaria. “Annonciation” è la storia personale dei numerosi sforzi della fotografa di rimanere incinta, attraverso un trattamento di cinque anni contro l’infertilità. Con questo lavoro Elina Brotherus racconta, in immagini, l’altalenarsi di speranza e disperazione.

Accanto a una ricerca propriamente documentaria, il lavoro di Elina Brotherus si è concentrato, soprattutto negli ultimi anni sulla relazione tra la figura umana e il paesaggio. L’indagine fotografica, partendo dalla figura umana, enfatizza lo spazio che la stessa occupa nell’ambiente naturale. Il corpo avvolto in uno scenario metaforico invita lo spettatore non solo a contemplare da fuori (come osservatore), ma anche a entrare nell’essenza stessa dell’opera, identificandosi con il soggetto (come protagonista).

Molte delle opere di Elina Brotherus mediano la realtà o la vita attraverso il riferimento pittorico. Illuminate da un’ossessiva ricerca della bellezza, le immagini della fotografa colpiscono per perfezione tecnica e incisività emotiva.

Le sue opere rientrano in numerose collezioni pubbliche internazionali – tra cui la Fondación ARCO di Madrid, il Moderna Museet di Stoccolma e il MAXXI di Roma – e altrettanto illustri sono i premi che le sono stati conferiti – come il Prix Niépce nel 2005 e il Finnish State Prize for Photography nel 2008.

Vi consiglio di dare uno sguardo al sito internet dell’artista per avere una visione completa della sua opera.

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