Se la bellezza sia essenziale o meno per realizzare delle buone foto è molto di più di una questione filosofica. Spesso si afferma che un “oggetto di bellezza” è qualsiasi cosa che riveli un aspetto significativo per la persona riguardo la “bellezza naturale”. Molti credono che un bel soggetto sia di per sé arte. Credono, insomma, nelle virtù supreme del mezzo fotografico e nel fatto che il bello debba per forza diventare bello artistico.
Tuttavia l’immagine fotografica non è mai una copia esatta di una determinata realtà, quanto piuttosto la trasposizione di una stessa. La tecnica, il punto di osservazione da cui il fotografo scatta, la sua visione di quel fatto e della realtà fenomenica o sociale che esso comporta, fanno sì che ogni immagine sia diversa da un’altra. In realtà un soggetto bello nella maggior parte dei casi può aiutare e facilitare il nostro mestiere, anche se a volte può indurci in distrazione. Più il soggetto sarà attraente o drammatico, più ci troveremo in difficoltà nel creare un’immagine migliore di quella che abbiamo davanti.
Analogamente la bellezza non è un assoluto, ciò che è bello per uno, può essere orrido per un altro. C’è però qualcosa che accomuna qualsiasi foto, alla resa dei conti e la rende per noi “bella”: la capacità di comunicare uno o più sentimenti. Potremmo allora sostituire l’aggettivo bello con l’aggettivo buono, nel senso di efficace, espressivo, atto a comunicare. Se è vero che esistono accorgimenti che riusciranno a rendere le nostre foto più interessanti, dobbiamo pur sempre considerarli come ingredienti per rendere il tutto unico. Facendo attenzione a considerare che il tutto è più della semplice somma delle parti. Credo, infatti, che il risultato di una buona immagine, non possa avvenire portando avanti pedissequamente fasi meccaniche secondo regole specifiche. Causa dell’insuccesso di molti fotografi è l’incapacità di vedere l’immagine nella sua totalità.
A volte siamo così concentrati sull’aspetto tecnico da ignorare o da non prestare sufficiente attenzione nei confronti di due fattori di straordinaria importanza: il significato e la forma di presentazione. L’atteggiamento del fotografo e la sua sensibilità creativa consentono di scegliere tra una gamma illimitata di possibilità, la più adatta ad esprimere un punto di vista personale che trasmetta una data emozione. L’attuazione pratica dell’immagine che ci siamo preposti di fotografare, mediante una certa fotocamera, velocità, diaframma, ISO e inquadratura, rappresenta un procedimento meccanico che evolve più o meno inconsciamente da un perché che gli è subordinato.
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Bel post
I miei complimenti per il Blog.
Maurizio