“Fare fotografie è come pescare o scrivere. Si tira fuori l’ignoto che resiste e si rifiuta di venire alla luce“.
Jean Gaumy è un noto fotografo e cineasta francese. Nato nell’agosto 1948 a Pontaillac (Charente-Maritime), in Francia, Gaumy studia a Tolosa e Aurillac, prima di intraprendere la scuola di specializzazione in lettere a Rouen.
Dopo aver lavorato per un breve periodo presso l’agenzia Viva, entra a far parte dell’agenzia francese Gamma nel 1973.
Nel 1975 riceve un permesso speciale per fotografare liberamente i reparti di un ospedale francese. Da questa lunga esperienza nasce il suo primo libro: “L’Hôpital”. L’anno seguente diventa il primo fotoreporter ad essere ammesso nelle carceri francesi (da qui il libro “Les incarcérés”).
Entrato in Magnum nel 1977, viaggia per il mondo raccontando attraverso i suoi reportage l’Europa, gli Stati Uniti, l’Africa e il Medio Oriente. Nel 1984 gira il suo primo film documentario, “La Boucane”, nominato nel 1986 ai César come miglior documentario, al quale seguono “Jean-Jacques”(1987), “Marcel, Prêtre”(1994) e “Sous-Marin”(2006).
Ma è soprattutto grazie ai due libri “Le livre des tempêtes” (Premio Nadar nel 2001) e “Pleine Mer” ( Mare Aperto) che Jean Gaumy raggiunge la notorietà internazionale e viene soprannominato il ”fotografo del mare”.
Alla ricerca degli ultimi equipaggi che solcano il mare e affrontano le tempeste, Jean Gaumy, per 14 anni si imbarca a più riprese su pescherecci d’alto mare, condividendo la vita, lo spazio quotidiano e le difficoltà dei pescatori.
Attraverso un suggestivo e drammatico bianco e nero, Gaumy riesce a comporre un diario fotografico dell’esaltazione e la tragedia per la continua lotta della sopravvivenza. Nei suoi scatti traspare non solo un profondo amore per il mare, ma soprattutto la trasposizione visiva della fatica di un mestiere durissimo. Tra volti scavati dal sale, pelli arse dal sole e muri di onde oceaniche, Gaumy ci dona dei piccoli gioielli visivi di straordinaria potenza.
Con “D’après nature”, Premio Nadar 2010, il fotografo francese esplora e interpreta dettagli di natura di vari luoghi del pianeta, dal Circolo Polare Artico alle terre contaminate di Chernobyl , passando infine per le spopolate valli del Piemonte.
Attraverso le sue immagini, Gaumy scava dentro i paesaggi, rendendoli astratti e rarefatti, ma allo stesso tempo così reali da trasmettere emozioni intime che rispecchiano l’essenza di queste terre.
Tra ghiacciai che brillano come fiumi di lava, striature di rocce minerarie, gli spazi descritti diventano indefinibili. Vi consiglio di dare uno sguardo al sito dell’artista per avere una visione completa della sua opera.
Se volete vedere il lavoro di altri maestri della fotografia vi rimando alla sezione Maestri della fotografia. Se, invece, volete approfondire le nuove correnti fotografiche e i nuovi autori della fotografia artistica, vi rimando alla sezione Fotografia Artistica.
Condividi:
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
fantastico..by FAN DI P.DAVERIO