Jacob Aue Sobol

“Quando fotografo, cerco di usare il mio istinto, per quanto possibile: è quando le immagini nascono immotivate ed irrazionale che prendono vita”

Nato nel 1976 a Copenaghen, Jacob Aue Sobol cresce a Brøndby Strand, a sud della città. Studia inizialmente cinema presso l’ European Film College e dal 1998 fotografia, presso la scuola Fatamorgana .

Un bianco e nero espressivo ed impattante gli ha permesso di guadagnarsi la reputazione di una delle stelle nascenti della fotografia internazionale, fino a farlo diventare, nel 2010, membro di Magnum Photos.

Nell’autunno del 1999 Jacob Aue Sobol viaggia a Tiniteqilaaq, un villaggio remoto della Groenlandia orientale, per un progetto fotografico che intendeva documentare la vita della popolazione del luogo. La visita che sarebbe dovuta durare solo un paio di settimane, viene prolungata altri due anni dopo l’incontro con una ragazza: Sabine. La serie fotografica che prende il suo nome (Sabine) è un diario visivo della storia d’amore e della sopravvivenza quotidiana.

Jacob Aue Sobol dà vita ad un racconto dove il calore dei momenti privati ​​con Sabine si scontra con la durezza dell’ambiente artico della costa orientale della Groenlandia. Un’altra serie molto interessante del fotografo danese è I, Tokyo”, valsagli il prestigioso Leica European Publishers’ Award nel 2008.

I, Tokyo” è un viaggio intimo dentro una città morbosamente solitaria. Un grido strozzato che si serve di un bianco e nero fortemente contrastato per trascrivere l’angoscia e l’inquietudine dell’essere parte di una folla di individui anonimi e solitari, che vivono attaccati senza mai sfiorarsi.

Vi consiglio di dare uno sguardo al sito dell’artista per avere una visione completa della sua opera.

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