Il nono piano di Jessica Dimmock

Esistono diverse modalità di raccontare una storia. La fotografia documentaristica di Jessica Dimmock si concentra prevalentemente sulle problematiche dell’isolamento sociale. Dimmock ha lavorato su una vasta gamma di progetti, affrontando temi come la tossicodipendenza, la sessualità, la povertà e l’identità di genere. Le sue fotografie, intime e coinvolgenti, catturano l’essenza delle persone e delle situazioni che documenta.
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La vita di Jessica Dimmock

Nata nel 1978 a New York, Jessica ha lavorato come insegnante di scuola pubblica a Brooklyn per tre anni prima di lanciarsi nel mondo della fotografia. Ha studiato fotografia presso l’International Center of Photography, dove ha sviluppato la sua passione per la narrazione visiva e la documentazione sociale. Dimmock ha iniziato la sua carriera fotografica lavorando come assistente per poi intraprender progetti indipendenti, concentrati su temi sociali complessi e spesso trascurati. Il suo primo lavoro, The Ninth Floor, ha vinto numerosi premi internazionali, tra cui l’Inge Morath Award di Magnum, il F Award for Concerned Photography di Fabrica e Forma e il Juror’s Choice Award di Review Santa Fe. The Ninth Floor è stato pubblicato come monografia da Contrasto ed è stato ha esposto in molte gallerie e musei internazionali. È entrata a far parte della prestigiosa agenzia VII nel 2008. Altri lavori fotografici le sono valsi 3 World Press Photo Awards e l’Infinity Award come fotoreporter dell’anno.

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Il lavoro di Jessica nel mondo del cinema è iniziato nel 2010, quando l’artista Moby le ha commissionato la regia del video musicale per la canzone che dà il titolo al suo album “Wait For Me”. Da lì, Jessica è stata direttrice della fotografia e produttrice del film vincitore dell’Independent Spirit Award WITHOUT (diretto da Mark Jackson) per il quale ha ricevuto il Kodak Award per la migliore fotografia.Jessica ha iniziato a lavorare con la popolazione transgender senior nel 2012 quando ha diretto il suo primo lungometraggio, The Pearl, che segue la vita di 4 donne transgender nel corso di 3 anni. Jessica Dimmock è la co-regista dell’acclamata serie di documentari Netflix Flint Town che segue il dipartimento di polizia di Flint, durante un anno di crisi sia in città che a livello nazionale. La serie è stata nominata per un Critic’s Choice Award, un premio IDA e un Cinema Eye Honors.

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La serie “The Ninth Floor”

“The Ninth Floor” di Jessica Dimmock è un progetto fotografico che esplora la vita di persone che lottano con la dipendenza da droghe. In un appartamento fatiscente sopra la Fifth Avenue, una trentina di giovani vivono in un vortice di droga e disperazione. Il nono piano è apparentemente un piano come altri di un quartiere chic di Manhattan, che dietro la porta nasconde un mondo sconcertante dove vigono altre regole e dove le emozioni e gli affetti hanno eccessi e vuoti impensabili.
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Se è vero che molti hanno fotografato il dramma della droga, la forza delle immagini di Jessica spicca per intimità e partecipazione. Un progetto nato dall’incontro con Jim Diamond, uno spacciatore di cocaina, che ha invitato Jessica a seguirlo nella sue lunghe notti fatte di incontri fugaci con i clienti, cocaine-party e hotel alla moda. Fino all’incontro casuale e fatidico con il nono piano e le sue storie intrecciate.
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Durante tre anni Jessica Dimmock ha convissuto con gli inquilini del nono piano, riuscendo a penetrare nelle loro esistenze. Le sue immagini rivelano la nuda verità del deterioramento, la disperazione, la paranoia e il declino. Dimmock offre uno sguardo intimo e crudo sulla realtà di queste persone, mostrando le loro sfide quotidiane, le loro relazioni e le loro esperienze di dipendenza.
La fotografa si sofferma sui tentativi di fuga dalla triste realtà quotidiana e sulle flebili occasioni di redenzione, che puntualmente scivolano in un inferno dal quale sembra impossibile sottrarsi.

La frase di Jessica Dimmock

“Mio padre era tossicodipendente quando ero giovane. Anche se non ha mai usato droghe davanti a me, mi portava in giro in luoghi in cui veniva chiaramente fatto uso di droghe. Ricordo gli adulti vuoti e l’atmosfera buia e cavernosa di questi appartamenti. Da bambina non sapevo bene cosa stesse succedendo, ma era chiaro che qualcosa non andava. Quando entrai nell’appartamento del nono piano per la prima volta, c’era qualcosa di stranamente familiare, una sensazione quasi confortevole..”
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Per conoscere altri bravi fotografi

Vi consiglio di dare uno sguardo al sito dell’artista per avere una visione completa della sua opera. Se volete approfondire le nuove correnti fotografiche e i nuovi autori della fotografia artistica, vi rimando alla sezione Fotografia Artistica. Se, invece, volete vedere il lavoro dei maestri della fotografia vi rimando alla sezione Maestri della fotografia.

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