Mona Kuhn è una delle voci più significative nell’ambito della fotografia contemporanea. Le fotografie di gran formato di Kuhn sono caratterizzate da una particolare sensibilità per l’estetica e la bellezza del corpo umano, che viene rappresentato con un approccio delicato e quasi etereo.
La vita di Mona Kuhn
Nata a São Paulo, in Brasile, nel 1969 da una famiglia di orgine tedesca, Mona Kuhn ha iniziato a fotografare all’età di 12 anni, quando i suoi genitori le hanno regalato una fotocamera Kodak per il suo compleanno. Si è trasferita negli Stati Uniti nel 1992 per frequentare la Ohio State University, prima di approfondire i suoi studi presso la San Francisco Art Institute nel 1996 e il Getty Research Institute di Los Angeles nel 1999. Le fotografie di Mona Kuhn sono state esposte in tutto il mondo, in importanti musei come il Getty Center di Los Angeles, il Louvre di Parigi e la National Gallery di Londra. Ha collaborato con importanti riviste come Harper’s Bazaar e W Magazine. Nel 2021, Kuhn ha ricevuto lo Stieglitz Award in riconoscimento dei suoi contributi nel campo della fotografia artistica.
Oltre alla fotografia, Kuhn è stata anche docente presso diverse università, tra cui la University of California a Los Angeles e la Art Center College of Design di Pasadena. Vive e lavora a Los Angeles.
Lo stile delle fotografie di Mona Kuhn
L’ opera di Mona Kuhn è legata al corpo e alla ricerca dell’identità. Il suo stile si caratterizza per l’uso della luce naturale, il focus morbido e sfuocato, la composizione e la posa dei soggetti. Kuhn crea immagini che sono allo stesso tempo seducenti e intime, e che spesso esplorano la relazione tra la natura e figura umana.
Il suo lavoro è stato descritto come “puro” e “elegante”, e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello internazionale. Immagini intime ed eleganti che ritraggono, con forme armoniose, una costante bellezza. Kuhn sfoca i contorni corporei, ora ammorbidendoli con giochi di luci e ombre, ora stravolgendoli per nasconderne le fattezze.
Fotografie dove predomina l’assenza del movimento, dove la nudità diventa una forma naturale, onesta e statica per raccontare il confronto con il passato, le gioie di un istante, l’universo, la natura e la vita. Il tema del corpo, viene affrontato prima in bianco e nero (dal 1996 al 2002), poi a colori, nelle tre serie successive France (2002-2008), Brazil (2009) e Venezia (2010).
Nel volume “Evidence”, che racchiude le immagini francesi, Mona Kuhn fotografa amici, durante i pomeriggi assolati e spensierati di un paradiso naturista. Scatti dall’intimità silenziosa, immersi in una luce dolce ed equilibrata. Con il volume “Native”, la Kuhn ritorna in Brasile, attraverso una visita che rappresenta una riconciliazione con il passato. Immagini permeate da un’atmosfera di sottile malinconia e mistero fanno da cornice a corpi che si fondono con la natura dell’Amazzonia.Lo studio del corpo femminile è al centro, anche, del progetto ambientato a Venezia. Anche qui la natura entra in simbiosi con la massa corporea, attraverso un dialogo osmotico, dove la stessa appare spoglia, priva di protezioni e barriere.
“She Disappeared into Complete Silence” è un libro di fpubblicato nel 2013, che presenta una serie di immagini in bianco e nero di donne e di una foresta pluviale in Brasile, creando immagini che mescolano l’eleganza delle linee umane con la bellezza della natura tropicale. “Bushes and Succulents” (2019) è una serie fotografica che si concentra sulla bellezza del paesaggio naturale della California. Qui Kuhn fotografa modelli nudi in ambientazioni di giardini e natura selvaggia, esplorando la sensazione di libertà e di fusione dell’essere umano con la natura.
La frase di Mona Kuhn
“Sono interessata a quel momento di suspence in cui ci si può sentire vulnerabili, solo allora siamo pronti a esplorare il nostro lato più intimo.“
Per conoscere altri Fotografi Contemporanei..
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