Le fotocamere digitali odierne sono dotate di sofisticate funzioni di autofocus (messa a fuoco automatica) che sono migliorati sempre di più negli ultimi anni. Anche le fotocamere più economiche supportano algoritmi piuttosto complessi, in grado di leggere automaticamente la scena ed identificare il soggetto della stessa. Alcune fotocamere riescono persino ad eseguire il rilevamento di volto e degli occhi, utilizzando il supporto di sistemi d”intelligenza artificiale e d’apprendimento automatico per prevedere il movimento del soggetto.
In questo articolo – guida impareremo come funzionano i sistemi di messa a fuoco automatica, quale modalità di messa a fuoco selezionare a seconda della situazione e come selezionare un punto di messa a fuoco specifico della scena, per avere un maggior controllo della stessa.
Come funziona un sistema di autofocus AF
Un sistemi di messa a fuoco automatica (AF) per funzionare in maniera corretta ha bisogno di agire su un’area con contrasto. Se, infatti, usiamo la fotocamera per mettere a fuoco su un muro totalmente bianco, senza alcuna trama, il sistema AF tenterà di mettere a fuoco senza riuscirci.
Autofocus attivo e passivo
Esistono due tipi di sistemi AF: uno attivo e l’altro passivo. Il sistema AF attivo funziona attraverso la proiezione di un raggio sul soggetto, al fine di calcolare la distanza tra la fotocamera e il soggetto. Il vantaggio di questo sistema è il suo funzionamento anche in ambienti scarsamente illuminati, dove l’AF passivo non funziona. Tuttavia questo tipo di sistema funziona solo su soggetti vicini e riscontra difficolta nei soggetti in movimento. I flash esterni con modalità TTL utilizzano questo metodo.
Quasi tutte le fotocamere optano, pertanto, per un sistema AF passivo, che utilizza il rilevamento di fase o il rilevamento di contrasto (o una combinazione di entrambi).
AF a rilevamento di fase e a rilevamento di contrasto
L’AF a rilevamento di fase utilizza una serie di microlenti per la messa a fuoco. Quando la luce passa attraverso queste microlenti, si divide in una coppia di immagini. La distanza tra queste immagini viene quindi misurata per capire la distanza del soggetto e, di conseguenza, per calcolare la corretta messa a fuoco. Si tratta di un sistema molto veloce, ideale per i soggetti in movimento.
Il secondo tipo di sistema di messa a fuoco automatica è l’AF a rilevamento di contrasto. Questo tipo di AF funziona tramite alcuni algoritmi che studiano le aree di un’immagine per trovarne i bordi. Questo metodo di messa a fuoco risulta abitualmente un poco più lento. Tuttavia, può essere molto più affidabile soprattutto quando scattiamo in condizioni di scarsa illuminazione, motivo per cui i modelli più avanzati incorporano entrambi i sistemi. Alcune fotocamere hanno persino un’intelligenza avanzata integrata e sono in grado di combinare sia i dati AF a rilevamento di fase che quelli a rilevamento di contrasto, per ottenere risultati estremamente rapidi e accurati.
Reflex vs messa a fuoco automatica mirrorless
Sulle fotocamere Reflex, la luce passa attraverso l’obiettivo nel corpo della fotocamera, quindi viene riflessa dallo specchio nel mirino ottico. Parte di quella luce passa attraverso la parte semitrasparente dello specchio in uno specchio secondario, che riflette la luce in un sensore AF separato. Questo sensore AF è un’unità fisica utilizzata esclusivamente per l’AF a rilevamento di fase.
Le fotocamere Reflex possono utilizzare il sistema AF con rilevamento di contrasto solo in modalità “Live View“. Il sistema l’AF con rilevamento del contrasto richiede che la luce colpisca il sensore di immagine direttamente. Cio’ avviene nella modalità Live view dove lo specchio viene alzato, consentendo alla luce di colpire il sensore in maniera diretta.
Uno dei principali vantaggi delle fotocamere mirrorless è il miglioramento della messa a fuoco automatica. Questi modelli hanno una copertura totale della scena inquadrata, perché mettono a fuoco utilizzando il sensore, quindi non esistono limiti di punti di messa a fuoco.
La maggior parte delle fotocamere mirrorless oggi supporta entrambi i sistemi di messa a fuoco. La velocità di messa a fuoco nel rilevamento del contrasto, inoltre, è notevolmente migliorata con l’aumento della potenza di elaborazione delle fotocamere. I nuovi obiettivi progettati specificamente per le fotocamere mirrorless sono ottimizzati per la messa a fuoco utilizzando il rilevamento del contrasto o un ibrido che combina il contrasto e la messa a fuoco del rilevamento di fase.
Punti di messa a fuoco
I punti AF sono sono delle aree dell’immagine dove la fotocamera sceglie di posizionare il piano di messa a fuoco. Le fotocamere entry-level hanno generalmente sistemi AF semplici, con pochi punti di messa a fuoco. Questi punti di messa a fuoco sono disposti intenzionalmente in alcune parti del fotogramma e il numero di punti di messa a fuoco, insieme al layout, varia non solo a secondo della marca, ma anche dal modello di fotocamera.
Oltre al numero di punti di Auto Focus, ha un ruolo cruciale la tipologia di punti che vengono disposti: verticale, orizzontale e a croce. Questi si applicano solo all’AF a rilevamento di fase, perché si basano su sensori hardware. I sensori verticali e orizzontali sono unidimensionali e rilevano il contrasto solo in una direzione. I sensori a croce sono bidimensionali e possono rilevare il contrasto sia su linee verticali che orizzontali. Questa caratteristica li rende molto più precisi.
Le condizioni di luce possono anche influire sulle prestazioni dell’autofocus. In condizioni di scarsa illuminazione, è molto più difficile per la fotocamera rilevare il contrasto. La messa a fuoco automatica passiva si basa completamente sulla luce che passa attraverso l’obiettivo. Se la luce è scarsa, di conseguenza ci saranno delle grosse difficolta nella messa a fuoco automatica.
Altri fattori che incidono nelle prestazioni della messa a fuoco automatica sono il raggio di rilevamento della messa a fuoco, l’apertura massima dell’obiettivo fotografico e la velocità dei motori di messa a fuoco.
Copertura dei punti AF
Anche se potrebbe non influire direttamente sulle prestazioni dell’autofocus, la copertura dei punti AF può essere un fattore importante quando si seguono soggetti in rapido movimento. È qui che le fotocamere mirrorless offrono molti più vantaggi rispetto a quelle Reflex.
Le mirrorless pertanto possono posizionare i punti AF fino ai bordi dell’inquadratura, il che consente alla fotocamera di continuare a seguire i soggetti indipendentemente da dove finiscano.
Le fotocamere Reflex sono limitate dalle dimensioni dello specchio secondario e del sensore AF, da fattori inerenti la distorsione ottica e la vignettatura. Questi problemi si riflettono in un’adeguata copertura solo della parte centrale del fotogramma.
Modifica delle modalità di messa a fuoco
Se non sai come cambiare la modalità di messa a fuoco sulla tua fotocamera, ti consiglio di controllare il manuale della fotocamera, perché fotocamere diverse gestiscono il sistema di selezione in maniera molto diversa. Ad esempio, tutte le reflex digitali Nikon entry-level richiedono di entrare nella schermata “Info” della fotocamera per cambiare la modalità di messa a fuoco, mentre le reflex digitali e le fotocamere mirrorless di fascia alta hanno un interruttore dedicato.
Modalità AF su Nikon e Canon
Vediamo nello specifico le modalità di messa a fuoco automatica sulle fotocamere Nikon e Canon.
AF-S su Nikon – AF One Shot su Canon
Questa impostazione consente di scegliere un singolo punto focale nella zona dell’inquadratura che si desidera mettere a fuoco.
AF-C su Nikon – Al Servo su Canon
Questa modalità risulta indicata in caso di soggetti in movimento, fotografie di animali o sport, poiché la fotocamera cerca di prevedere dove sarà il soggetto quando si preme il pulsante di scatto. Inoltre, se l’otturatore viene premuto a metà, la fotocamera continuerà a mettere a fuoco, mentre il soggetto si muove. È necessario seguire il soggetto con il punto focale affinché funzioni propriamente.
Area AF dinamica Nikon – Espansione punto AF Canon
Questa impostazione consente di scegliere tu il punto AF di tuo gradimento, mentre la fotocamera estenderà le misurazioni anche ai punti circostanti. Questa modalità risulta efficace in scene in cui il soggetto è in movimento.
Area AF automatica
In questa impostazione la fotocamera decide cosa mettere a fuoco.
Come scegliere un punto di messa a fuoco
Essere in grado di scegliere il punto focale ti consente di dire alla fotocamera dove vuoi mettere a fuoco. Quando scatti con AF a punto singolo (Nikon) e AF One Shot (Canon), puoi spostare il punto focale. Un punto focale è qualsiasi parte dell’immagine in cui si desidera attirare l’attenzione.
Perciò risulta fondamentale che tu scelga esattamente quale punto della tua foto deve essere a fuoco.
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