Frederick Sommer è considerato uno dei grandi maestri della fotografia del XX secolo. Situando la sua ricerca fotografica all’interno di una pratica artistica più ampia che includeva poesia, disegno e pittura, Sommer ha spinto i confini della materia, innovando e sperimentando con grande libertà.
La vita di Frederick Sommer
Nato il 7 Settembre 1905 ad Angri, un piccolo comune della provincia di Salerno, Frederick cresce in Brasile. Trasferitosi in America studia un master in Landscape Architecture nel 1927, presso la Cornell University di New York. Durante gli studi incontra Frances Elisabeth Watson, che diventa sua moglie nel 1928. Costretto ad abbandonare la professione per la tubercolosi, dopo aver subito un trattamento in Svizzera, si trasferisce in Arizona, prima a Tucson nel 1931 e poi a Prescott nel 1935.
Sommer inizia ad esplorare la possibilità artistiche della fotografia, solo nel 1938 quando acquista una macchina fotografica Century Universal Camera 8 × 10.
La fotografia di Frederick Sommer
Frederick Sommer è stato un fotografo autodidatta. Sebbene sia noto, soprattutto, per essere un fotografo innovativo e carico di ossessioni, Sommer è stato un artista totale, capace di spaziare in molte direzioni.
La sua opera fotografica è affascinante per la vasta gamma di metodologie e tecniche. Il fotografo ha esplorato le varie possibilità dell’immagine fotografica attraverso le conoscenze del disegno, dei collage e delle partiture musicali.
Le sue nature morte di teste di pollo, interiora di animali e membra mutilate, nobilitano il brutto attraverso l’interpretazione artistica, rendendolo commovente, mediante un bianco e nero con una gamma di toni sottili, ottenuto con l’uso della gelatina d’argento e la tecnica della stampa a contatto.
Lo sconcerto della visione cede il passo all’armonia delle forme aprendo lo sguardo ad un messaggio in grado di ricreare una realtà ulteriore, fondata sul convincimento che l’artista abbia il potere di trasformare la percezione della realtà: “se non fossimo capaci di sognare, non saremmo nemmeno in grado di percepire la realtà”. Sommers non ha mai smesso di fissare ogni aspetto, sino a giungere all’astrazione. I paesaggi desertici dell’Arizona vengono ridotti a schemi isolati: paesaggi piatti, privi di un punto focale, che suggeriscono un nuovo modo di vedere.
Artefice di alchimie fotografiche, dai fotomontaggi, ai soggetti evanescenti, Sommer lascia un immenso patrimonio di sperimentazione.
La frase di Frederick Sommer
“Il campo di azione di una fotografia dovrebbe essere quella scacchiera del cuore e della mente, su cui la poesia e l’arte hanno da sempre operato”…“L’arte non è arbitraria. Un bel dipinto non è lì per caso, non è arrivato per caso. Siamo sensibili alle tonalità. La più piccola modifica della tonalità interessa la struttura. Alcune cose devono essere piuttosto grandi, ma l’eleganza sta nella presentazione di cose nelle loro dimensioni minime”….”L’unico modo per capire qualcosa è quello di trovarsi di fronte a qualcosa che è difficile da capire”.
Per conoscere altri Maestri della fotografia
Se volete vedere il lavoro dei grandi maestri della fotografia vi rimando alla sezione Maestri della fotografia. Se, invece, volete approfondire le nuove correnti fotografiche e i nuovi autori della fotografia artistica, vi rimando alla sezione Fotografia Artistica.
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