Toshio Shibata è un fotografo giapponese noto per le sue immagini in gran formato di paesaggi disabitati che vengono modificati dall’ingegneria umana. Le fotografie di Shibata si concentrano sulla relazione tra natura e tecnologia e sul delicato equilibrio che esiste tra le due.
La vita
Nato a Tokyo nel 1949, Toshio Shibata studia per diventare un pittore presso l’Università Nazionale di Belle Arti di Tokyo nel 1972, per poi specializzarsi in grafica con un Master of Fine Arts nel 1974. Dopo aver completato gli studi, viene premiato con una borsa di studio dal Ministero della Pubblica Istruzione e della Cultura olandese per studiare grafica e stampa presso la Royal Academy di Ghent, in Belgio. Durante i suoi studi in Belgio, Shibata s’imbatte nella monografia di Aperture, “Edward Weston: The Flame of Recognition“, e rimane profondamente scosso dal potere del linguaggio diretto delle fotografie, tanto da decidere di usare la fotografia nel suo percorso artistico. Influenzato nella forma dall’approccio di Weston, Shibata fotografa in grande scala delle composizioni visivamente ricche, per tonalità e contrasto.
Nel 1983, Shibata inizia un progetto di paesaggi intitolato “Quintessence of Japan“, dove ritrae, in bianco e nero, la relazione tra cemento e natura. Sotto lo sguardo di Shibata, il paesaggio alterato dall’uomo diventa una misteriosa composizione astratta, e le sue fotografie trasmettono, in maniera lirica, il potente dramma generato dal conflitto delle forze naturali in contrapposizione con le strutture create dall’uomo. Nel 1992 riceve il prestigioso premio: Kimura Ihee Award. Nel 1996 Shibata viene incaricato dal Museo di Arte Contemporanea di Chicago di produrre una serie di fotografie di paesaggi americani. Venticinque stampe in gelatina d’argento vengono acquisite dallo stesso museo al completamento del progetto.
Le fotografie di Shibata sono conservate in numerose musei internazionali, tra cui l’Art Institute of Chicago; la Bibliotheque nationale de France, a Parigi; il Metropolitan Museum of Art di New York; il MOMA, a New York; la National Gallery of Canada, il Museo di Arte Moderna di San Francisco e il Tokyo Metropolitan Museum of Photography. Una retrospettiva della sua opera è stata mostrata presso il Tokyo Metropolitan Museum of Photography nel 2008.
Lo stile delle fotografie di Toshio Shibata
Sotto lo sguardo di Toshio Shibata, il paesaggio contemporaneo diventa una misteriosa composizione astratta, risultato dell’intreccio tra natura e intervento umano. Le fotografie di Toshio Shibata raggiungono un’armonia unica concentrandosi sul rapporto tra le forze naturali con le strutture ingegneristiche create dall’uomo, evidenziandone sia i poteri distruttivi, sia creativi. Un paesaggio che viene ora saccheggiato, ora cercato di salvare. Immagini di foreste di ferro e di cemento, montagne intagliate e fiumi incanalati. Utilizzando una fotocamera di grande formato ( 8 x 10 pollici), il fotografo giapponese elimina la maggior parte dei riferimenti di scala, concentrandosi nel riprendere la connessione tra uomo e natura in maniera da restituire la tranquillità contemplativa della tradizionale pittura paesaggistica giapponese.
Le immagini di Shibata non giudicano. La macchina fotografica di grande formato nell’appiattire la nostra prospettiva ci persuade a soffermarci sugli incredibili dettagli, le trame e le relazioni tra le forme e lo spazio. Guardando queste fotografie ci sentiamo liberi dalle preoccupazioni socio-politiche che le sottendono. Tuttavia, queste costruzioni nascondono allo stesso tempo speranza e mostruosità. Queste tracce rappresentano ora la smania di modificare senza pensare agli effetti, ora il tentativo disperato di preservare il paesaggio stesso dagli effetti disastrosi dell’impatto dell’uomo sulla natura.
La citazione
“Cerco di eliminare la realtà, il tempo e ogni senso del luogo specifico. Certamente questo è estremamente difficile con la fotografia. All’interno di una cornice ci sono così tanti elementi che sono presenti e solo la composizione degli stessi, permette di scegliere quelli da mantenere e quelli da eliminare. Una volta scelto il tuo quadro, gli unici elementi che possono essere controllati sono il contrasto e la tonalità, in sostanza la luce. Con la pittura è possibile eliminare tutte le parti “non necessarie” in una scena. Con la fotografia, devi solo accettare quello che c’è. È qui che risiede la difficoltà della fotografia. Devi accettare quello che hai di fronte”.
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