“La fotografia è il mezzo di ricerca poetica per eccellenza; è un rivelatore dell’Universo. Il soggetto è infinito, perciò l’artista può fare opera personale in funzione della sua scelta, proprio come il pittore di fronte ad una tela bianca”.
Denis Brihat è uno dei più interessanti fotografi della scena europea contemporanea . Nato a Parigi nel 1928, Brihat inizia la sua carriera come fotografo commerciale e fotogiornalista per l’agenzia Rapho. Dopo aver soggiornato in India tra il 1955-56, realizza una serie di reportage che gli valgono il prestigioso premio “Prix Niepce”.
Stabilitosi, in seguito, nel sud della Francia, a Bonnieux in Provenza, indirizza il suo lavoro verso una fotografia artistica che rappresenta gli elementi della natura (still life e tableaux fotografici) con l’utilizzo di antiche tecniche alternative.
Il fotografo francese celebra tramite i suoi scatti la bellezza del mondo mediante un minuzioso studio delle forme e dei colori. Fiori, frutta e verdura diventano immagini che evocano un lirismo senza precedenti. Nel tentativo di trovare uno stile personale, Brihat ha approfondito lo studio di antiche tecniche e vecchi processi di sviluppo fotografico.
Le sue stampe esplorano diverse concentrazioni e temperature. Ogni immagine nasconde diversi procedimenti di viraggio, solforazione e ossidazione. Tra le tecniche più amate dal fotografo francese segnaliamo il “grignotage”. Per grignotage si intende essenzialmente l’opposizione del colore in una fotografia in bianco e nero durante il procedimento di camera oscura, attraverso l’uso di colori minerali derivati da sali d’argento o da altri elementi (sodio, ferro, uranio, ecc.).
Si tratta di una procedura molto complicata che consente a Brihat di realizzare colori unici per espressività. Raramente la fantasia e la padronanza di tecniche tanto sofisticate sono state utilizzate per rendere l’essenza e la semplicità della natura.
Brihat ha la capacità di restituirci le emozioni che l’essere naturale sottende, emozionandoci attraverso un mix di poesia e rigore, impegno e applicazione. Vi consiglio di dare uno sguardo al sito personale dell’artista per avere una visione completa della sua opera.
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Caro Attilio non era mia intenzione fare disinformazione,quanto piuttosto creare curiosità verso questa tipologia di tecnica. Data appunto la complessità della tecnica mi era sembrato inopportuno parlarne approfonditamente e concentrarmi piuttosto sull'opera di Brihat, nella convinzione che il contenuto creativo che contraddistingue ogni artista, abbia maggiore importanza rispetto alla sua dinamica. In ogni caso se volessi scrivere o suggerirci miglioramenti da apportare all'articolo o proporci delle informazioni più dettagliate sul grignotace non esitare a mandarci una e-mail.
E' assolutamente lodevole diffondere la conoscenza di Brihat, però sarebbe meglio conoscere bene le tecniche che utilizzava prima di parlarne. Buttare quattro parole così senza senso non è corretto soprattutto per una tecnica così complessa e sofisticata quale il grignotage. Così si fa solo disinformazione in un momento in cui la fotografia digitale sta confondendo le idee.