Darcy Padilla : “Julie”

La fotografa Darcy Padilla ha trascorso ventun anni fotografando la vita di Julie Baird e della sua famiglia. La storia di Julie inizia con un incontro fortuito nell’atrio di un albergo fatiscente di San Francisco. La fotografa americana stava documentando il lavoro di un gruppo di medici e assistenti sociali che prestavano assistenza a domicilio a malati di AIDS. In questo albergo Darcy Padilla incontra Julie. Una giovane di 19 anni, a piedi nudi con un neonato in braccio, che durante la gravidanza aveva scoperto di aver contratto il virus dell’HIV dal suo compagno.

Il progetto fotografico Julie

Le immagini di Darcy Padilla seguono Julie, passo a passo, attraverso un altalenarsi di vicissitudini: le rotture sentimentali, la lotta per uscire dalla droga, la nascita di altri cinque figli, la malattia, il periodo in carcere, fino ad arrivare alla silenziosa morte. Un diario visuale triste e crudo, in cui la macchina fotografica di Darcy Padilla, diventa uno strumento anonimo della più pura fotografia umanitaria.

Il progetto “Julie” vincitore del premio Eugene Smith per la fotografia umanitaria nel 2010, è un coraggioso diario disordinato dove appaiono migliaia di immagini, ritagli di giornale e lettere personali. La fotografa americana, dopo aver conseguito uno stage presso il New York Times, ha abbandonato il giornalismo per dedicarsi a tempo alla fotografia documentaria, una vocazione inizialmente finanziata lavorando come cameriera.

L’intenzione della fotografa americana è quella di raccontare, attraverso la storia di Julie, la lotta per la sopravvivenza di una donna povera. Attraverso questo racconto, Darcy Padilla, infatti, riesce a dare un volto e rendere leggibili problematiche, complesse e sovrapposte, quali la povertà, i diritti della famiglia, l’AIDS e l’abuso di sostanze stupefacenti.

Nella dettagliata cronaca della vita disordinata di Baird, Padilla emana un giudizio severo sulla natura implacabile e stridente della povertà urbana. Madre alcoolizzata, violentata dal patrigno sin dall’età di sei anni, fuggita di casa a 14, tossicodipendente a 15, HIV contratto a 19, sei figli avuti da tre uomini diversi, cinque di quei bambini tolti alla sua custodia e dati in adozione, un arresto per rapimento – di uno dei figli dopo il parto per sottrarlo ai servizi sociali – , sussidi, estrema povertà. Quale speranza di una vita diversa avrebbe avuto Julie?

Un progetto lungo, scomodo, straziante per potenza emotiva, ma allo stesso tempo costantemente illuminato dalla dolcezza e dalla tenerezza della poesia. Un reportage sociale con un grado di intimità che elimina ogni tipo di barriera tra il fotografo e il ritrattato.

Darcy Padilla si è avvicinata molto a Julie e alla sua famiglia. È rimasta con loro per lunghi momenti, a casa, nella vita di tutti i giorni, nella loro intimità. Ha fotografato Julie durante i momenti più difficili e più intimi della sua vita. Quando lei stava piangendo, quando lei dubitava, mentre litigava, mentre dormiva su un materasso sporco sul pavimento, quando stava combattendo con i servizi sociali, quando era malata. Ma anche durante i momenti felici, quando giocava con i suoi figli, quando era innamorata, quando incontrava suo padre. Darcy era nella sala parto quando Julie ha dato alla luce il suo secondo figlio. Nel corso del tempo, si è creata una fiducia infinita e reciproca, che ha unito le due donne. Fino a quando Julie ha lasciato Darcy fotografarla mentre moriva.

Immagini che si fanno compassionevoli e partecipi, nel restituire le sofferenze di Julie, ergendola a simbolo di tragica ingiustizia sociale. Immagini in bianco e nero che ci mostrano la desolante lotta per cercare rifugio dalle gelide notti, la lenta e inesorabile distruzione del corpo da parte della malattia, l’abbandono finale, ma anche l’amore trai i partner e tra genitori e figli, unico flebile appiglio alla sopravvivenza e alla speranza.

La vita di Darcy Padilla

Darcy Padilla è un fotografa documentarista e una docente di fotografia, specializzata in tematiche sociali declinate attraverso progetti a lungo termine. Nasce nel 1965 in California. Tra i numerosi premi ricevuti, segnaliamo una Guggenheim Fellowship, tre World Press Photo Awards, Alexia Foundation Grant, Open Society Institute Individual Fellowship, Getty Images Grant, Alicia Patterson Fellowship, International Photo-Reporter Grant, Canon Female Photojournalist Award, e W. Eugene Smith Grant per la Fotografia umanitaria. Padilla ha insegnato fotografia documentaria al San Francisco Art Institute e ha guidato workshop a Rencontres d’Arles.

La citazione

“Nel 1993, stavo lavorando in un hotel, l’Ambassador, situato nel distretto di Tenderloin a San Francisco, una zona molto povera della città. Era occupato da uomini, donne e alcune persone transgender. La maggior parte aveva l’AIDS. Per un anno ho seguito persone diverse, e una volta, nella sala, ho visto Julie, con il suo bambino tra le sue braccia, e il suo compagno Jack. Mi ha sorpreso perché non avevo mai visto una famiglia in quel posto. Erano sieropositivi e mi dissero che la piccola Rachel gli aveva dato una ragione per vivere“.

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Darcy Padilla : "Julie"
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La fotografa Darcy Padilla ha trascorso ventun anni fotografando la vita di Julie Baird e della sua famiglia.
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