Daniel Beltrà: fotografia impegnata in ambito naturalistico

C’è un detto che dice che un’immagine vale più di mille parole. Ci sono fotografi che usano il potere delle immagini per raccontare cose a cui non faremmo troppo caso.

Il fotografo Daniel Beltrà da quasi 20 anni si sposta in varie parti del mondo, documentando la distruzione allarmante che l’uomo sta infliggendo al nostro pianeta. Il viaggio di Beltràn ha attraversato i ghiacci dell’Alaska, la giungla amazzonica, i boschi di Sumatra per mostrare i segni che lo sviluppo incontrollato lascia sulla terra.

Beltràn nasce a Madrid e risiede a Seattle. Inizia la carriera di fotografo attraverso una serie di foto dei bombardamenti da parte dell’organizzazione separatista basca Euskadi Ta Askatasuna ( ETA), mentre era studente all’Università Complutense di Madrid. Raggiunge la fama con le immagini che documentano diverse spedizioni di Greenpeace ( con cui collabora dal 1990): Amazzonia brasiliana, Artico, Oceano meridionale e campi di ghiaccio della Patagonia, tra le più note.

Nel 2006, Daniel ha ricevuto il World Press Photo (WPP) e il China International Press Photo per il suo lavoro sulla siccità in Amazzonia. Nel 2007, ha vinto di nuovo il WPP per le foto del Rio delle Amazzoni. Nel 2008, gli è stato assegnata la prima edizione del “Global Vision Award” per il lavoro nel Mare di Rosso.


Ha anche vinto al concorso NPPA BOP ed il premio Lucie. Le sue foto attraverso la luce dell’arte, mostrano in maniera impattante la devastazione della flora e della fauna, il riscaldamento globale e la deforestazione. A chi volesse vedere più foto consiglio una visita al sito personale del fotografo spagnolo.

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