Il libro fotografico “The Afronauts”, della fotografa spagnola Cristina de Middel, ripercorre la storia di un surreale tentativo fatto dallo Zambia di portare il primo astronauta africano sulla Luna. Nel 1964, all’apice della corsa internazionale allo spazio e pochi mesi dopo aver conquistato l’indipendenza dal Regno Unito, venne fondata la prima agenzia spaziale del paese.
Il programma nasceva dal folle sogno di un professore di scienze in pensione, Edward Makuka Nkoloso, che coltivava l’ambizioso progetto di portare il suo paese a conquistare lo spazio con un’astronave costruita con rame e alluminio. Mescolando sapientemente realtà e finzione, Cristina de Middel ci guida attraverso un racconto eccentrico, dove falsi materiali d’archivio vengono affiancati ad ironiche messe in scena, ricreando un percorso narrativo variopinto, dove il tessuto documentaristico si confonde con la fantasia.
La vita di Cristina de Middel
Nata ad Alicante (Spagna) nel 1975, Cristina de Middel studia belle arti presso l’Universidad Politecnica di Valencia, per poi specializzarsi, grazie a una borsa di studio, in fotografia presso l’Oklahoma University. Ha vinto il prestigioso Premio Nacional de Fotografía assegnato dal Ministero della cultura spagnolo nel 2017.
La fotografia di Cristina de Middel
Ad un lavoro di fotoreporter, Cristina affianca una produzione personale che mira a mettere in discussione il linguaggio e la veridicità della fotografia come documento. Il suo lavoro di riconsiderazione dei limiti della realtà del medium fotografico le è valso il riconoscimento nazionale e internazionale. Uno stile di narrazione che trova nel libro fotografico la giusta dimensione di espressione, dandole una nuova dimensione come opera d’arte totale.
Il libro Afronauts
“Afronauts” è stato considerato uno dei migliori libri fotografici del 2012. Vera e propria rivelazione dell’anno, il libro, auto pubblicato in pochi esemplari dalla stessa de Middel, ha raggiunto la rosa del rinomato Premio DeutscheBörse. Cristina De Middel riscrive in immagini una storia realmente accaduta, intrecciando fatti e finzione in un racconto che sfida la percezione dello spettatore.
La fotografa spagnola con delicatezza e ironia si aggira tra astronauti in addestramento, velivoli spaziali di fortuna e paesaggi dalle sembianze africane. Il formato libro riflette la natura improvvisata del sogno spaziale dello Zambia, ma anche la peculiare magia dello stesso. La fantasia riveste, infatti, un ruolo primario nel tessere gli spazi vuoti lasciati tra le effettive possibilità e il sogno. Le immagini si susseguono in una piacevole escalation, tra nostalgia e simpatia, che celebra lo spirito audace dei sogni e la loro caratteristica di sfuggire ai limiti delle circostanze. Vi consiglio di dare uno sguardo al sito dell’artista per una visione completa della sua opera.
La citazione
“Come fotoreporter sono sempre attratta dalle linee eccentriche della narrazione evitando i soliti vecchi temi raccontati negli stessi vecchi modi. Con i miei progetti personali, rispetto la base della verità, ma mi permetto di rompere le regole della veridicità cercando di spingere il pubblico ad analizzare le storie che consumiamo come reali. “Afronauts” si basa sulla documentazione di un sogno impossibile che vive solo nelle immagini. Sono partita da un fatto reale che ha avuto luogo 50 anni fa ed ho ricostruito i documenti adattandoli al mio immaginario personale.”
Per conoscere altri Fotografi Famosi..
Se volete vedere il lavoro di altri maestri della fotografia vi rimando alla sezione Maestri della fotografia. Se, invece, volete approfondire le nuove correnti fotografiche e i nuovi autori della fotografia artistica, vi rimando alla sezione Fotografia Artistica.
Condividi:
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
non ho visto gli altri lavori di questa artista ma a primo impatto non vedo nulla di entusiasmante. ovviamente e' una opinione personale.