Una caratteristica che accomuna le foto dei professionisti è sicuramente una nitidezza cristallina. Pensa ad esempio ai ritratti tipici della fotografia pubblicitaria oppure a molte spettacolari foto paesaggistiche. Per fortuna, i “trucchi” per ottenere foto nitide sono alla portata di tutti, non necessitano di abilità particolari. In questo articolo, vediamo tutto quello che serve sapere per aumentare la nitidezza delle nostre foto.
Perché una foto non risulta nitida?
Sono principalmente quattro le cause delle foto poco nitide:
- messa a fuoco sbagliata,
- movimenti del soggetto o dei soggetti troppo rapidi,
- movimenti del fotografo (tipicamente vibrazioni impresse alla fotocamera),
- eccessivo rumore
Vediamo ora quali sono i modi per ovviare a questi problemi.
Usare un treppiede, lo scatto remoto e sollevare lo specchio
Il consiglio più banale e anche molto frequente, è quello di fissare la fotocamera ad un treppiede. In questo modo si eliminano, o si riducono quasi a zero, le vibrazioni della fotocamera. In assenza di un treppiede vale il concetto generale di appoggiare la fotocamera ad un supporto stabile. Per massimizzare l’efficacia del treppiede, o di un sostegno in generale, meglio evitare di premere il pulsante di scatto. Non intendo, ovviamente, di non fare le foto, ma di usare un controllo remoto per scattare le foto. In assenza di questo, è sempre possibile usare il timer, impostando la fotocamera per l’autoscatto a 5 o 10 secondi, le vibrazioni impresse dal dito premendo il pulsante di scatto hanno tempo di spegnersi. Inoltre, quando usi il treppiede, disattiva la stabilizzazione sull’obiettivo. Quando non ci sono vibrazioni infatti, lo stabilizzatore, “cercandole”, ne crea di aggiuntive.
Su molte fotocamere reflex, inoltre, è possibile sollevare lo specchio. È una funzione solitamente accessibile dal menù della fotocamera, molto usata nella fotografia di paesaggio. Attivandola, lo specchio che si trova all’interno della fotocamera viene sollevato, non è più possibile vedere la scena inquadrata nel mirino ma si riducono le vibrazioni al momento dello scatto. Quindi è una funzione da attivare dopo aver composto e messo a fuoco la scena. Avrai intuito che questi consigli non sono applicabili quando si fotografano soggetti in movimento o quando semplicemente non è possibile portare con sé un treppiede o non si ha modo di posizionarlo. Vediamo allora di cosa fare quando bisogna per forza scattare con la macchina in mano.
Minimizzare le vibrazioni della fotocamera tenuta in mano
Nessun essere umano è in grado di stare immobile come una roccia. Qualsiasi piccola vibrazione del tuo corpo si trasmette anche alle tue mani e quindi alla fotocamera che stai reggendo. Quando queste vibrazioni sono troppo forti, diventano visibili anche nelle foto, causando l’effetto mosso. Ci sono molti modi per ridurre il mosso dovuto ai movimenti del fotografo:
- usa obiettivi stabilizzati, che su Canon sono identificati dalla sigla IS e su Nikon sono identificati dalla sigla VR,
- scatta al termine dell’espirazione,
- se hai una reflex, tieni la mano sinistra sotto il corpo della fotocamera e appoggia bene l’occhio contro il mirino
- se possibile, appoggia la schiena ad una parete oppure abbraccia un palo,
- ricordati di usare un tempo di esposizione che sia al massimo il reciproco della lunghezza focale usata, ad esempio con un 50 mm usa un tempo pari 1/60s o più piccolo (tieni però in considerazione il crop factor),
- usa lo scatto multiplo, in una raffica di scatti allo stesso soggetto è probabile che quelli centrali risultino più nitidi del primo e dell’ultimo.
- Infine, se il soggetto si muove molto velocemente, usa un tempo di posa sufficientemente breve affinché il suo movimento non crei delle scie.
Anche la giusta apertura aiuta
Quando la profondità di campo è più bassa di quel che vorresti, le parti di foto lontane dal punto di messa a fuoco risultano sfocate. Per far sì che l’intera foto, dal primo piano lo sfondo, sia totalmente a fuoco è necessario usare valori elevati per l’apertura. Con un valore pari ad f/16 vai sul sicuro. Attenzione a non spingerti troppo oltre. Un’apertura troppo chiusa, quindi un valore troppo alto, può causare problemi di rifrazione e diminuire la nitidezza invece che accrescerla.Un’altra tecnica molto diffusa è quella di usare l’iperfocale, o distanza iperfocale.
Si tratta della distanza di messa a fuoco che estende la profondità di campo dalla sua metà all’infinito. La distanza iperfocale dipende dalla lunghezza focale, dall’apertura e dal crop factor. In poche parole, se una determinata combinazione di questi parametri porta ad una distanza iperfocale di 1 m, significa che, mettendo a fuoco un oggetto distante 1 m dalla fotocamera, tutto ciò che va da mezzo metro fino all’infinito sarà a fuoco. Il modo migliore per misurare la distanza iperfocale è usare strumenti come quelli forniti dal sito http://www.dofmaster.com/. Infine, ogni obiettivo ha quello che in inglese si definisce “sweet spot” ovvero il valore di apertura in cui si raggiunge la nitidezza massima. All’incirca questo si ottiene con un apertura superiore di due stop rispetto l’apertura massima possibile per al obiettivo. Quindi un obiettivo con apertura massima a f2.8 dovrebbe avere il suo sweet spot a f5.6. Non si tratta però di una regola scientifica. Il modo migliore per scoprire il sweet spot della tua fotocamera è scattare a diverse aperture e osservare quale di queste tende costantemente a produrre foto più nitide.
Riduci la sensibilità il più possibile
Come scrivevo all’inizio, la nitidezza si perde anche a causa del rumore. Il rumore si genera quando aumenta l’ISO, ovvero la sensibilità della fotocamera alla luce.I casi in cui è necessario alzare l’ISO sono solo quelli in cui la luce molto scarsa. Cerca sempre di tenere l’ISO al minimo valore possibile sulla tua fotocamera.
Se hai qualche euro che ti avanza…
I consigli qui sopra si possono mettere in pratica indipendentemente dall’attrezzatura a tua disposizione. Se pensi di investire in un nuovo obiettivo, ricordati che la sua qualità influisce sulla nitidezza delle foto. Gli obiettivi in assoluto più nitidi sono quelli a focale fissa. Il minor numero di componenti all’interno di questi obiettivi garantisce immagini di qualità superiore. Quando invece acquisti un obiettivo zoom, considera che ciascun produttore comunque ha la sua linea di ottiche di alto livello, come ad esempio gli obiettivi della serie L di Canon.
Articolo di Alberto Cabas Vidani
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