Al giorno d’oggi ci sono macchine fotografiche sempre più complesse, automatizzate ed equipaggiate di tantissime caratteristiche, ma per scattare una foto basta molto poco. In questo articolo impareremo a costruire e scattare con una camera stenopeica.
È sufficiente una scatola vuota e del materiale fotosensibile. Oltre al divertimento di costruirsi qualcosa da soli, il risultato ci permetterà una messa a fuoco da zero ad infinito ed uno stile molto particolare. La lunga durata di ogni esposizione, inoltre, ci aiuterà a sperimentare diverse composizioni. Il meccanismo alla base di tale procedimento è la stetoscopia.
Stetoscopia
La stetoscopia è un procedimento fotografico che sfrutta il principio della camera oscura per la riproduzione di immagini. Il percorso della luce, il calcolo dell’esposizione, l’equilibrio tra luminosità, tempo di posa e sensibilità del materiale, oltre ad essere nozioni tecniche, diventeranno strumenti da toccare con mano ed orchestrare per fissare un’immagine.
Procedimento costruzione di una camera stenopeica
Il procedimento di costruzione è abbastanza semplice.
Prendiamo la nostra scatola da scarpe e all’interno la dipingiamo tutta di nero. Ci dobbiamo poi assicurare che non entri nemmeno un fascio di luce e in caso contrario prendiamo lo scotch nero e sigilliamo gli angoli o i punti critici. In seguito prendiamo il coperchio e tracciamo con la matita le due diagonali in modo da tagliare esattamente al centro un quadrato di 2×2 cm. Capovolgendo il coperchio mettiamo all’interno la carta stagnola coprendo così il quadrato. La fotocamera da noi realizzata utilizzerà un foro stenopeico (dal greco stenos opaios, dotato di uno stretto foro), in pratica un semplice foro posizionato al centro di un lato della fotocamera, come obiettivo. Con il compasso o con un ago pratichiamo un forellino millimetrico al centro della carta stagnola. Importante è verificare con una lente di ingrandimento o con un obiettivo invertito che il foro non presenti imperfezioni e sia il più possibile rotondo. Sul coperchio attacchiamo a tre dei quattro lati del quadrato ritagliato dei pezzi di cartone molto resistente, in modo da far scorrere l’otturatore che sarà costruito con un’altro pezzo di cartone più grande, con una linguella per farlo aprire e chiudere a nostro piacimento. Dopo aver terminato la preparazione della scatola iniziamo con la pratica.
Come fare una fotografia con una camera stenopeica?
Per fare una fotografia dobbiamo quindi attaccare la carta fotosensibile all’interno della scatola, sulla parete opposta al foro praticato sulla carta stagnola. Quest’operazione deve essere fatta assolutamente al buio (cameraoscura) oppure in assenza di luce bianca.
Lunghezza focale della camera stenopeica
La luminosità della fotocamera da noi costruita sarà calcolata dividendo la lunghezza focale per il diametro del foro. Per esempio, avendo un diametro di 0.5mm e una lunghezza focale di 50mm, la luminosità corrisponde a f/100. Per calcolare la lunghezza focale dobbiamo misurare lo spazio tra il foro e la parete dove posizioniamo il materiale sensibile. Durante l’esposizione, che con questi valori di luminosità può durare diversi secondi, è importante calcolare anche il difetto di reciprocità specifico per la pellicola utilizzata. Il rapporto di reciprocità, definito come la relazione tra diaframma, tempo di esposizione e velocità della pellicola, è sempre lineare tranne che nelle situazioni in cui il tempo di esposizione è particolarmente breve o molto lungo. Adesso siamo pronti a sperimentare.
Che tipo di carta fotosensibile?
Possiamo usare due tipi di carta da stampa fotografica: la politenata e la baritata. Quella politenata è composta da uno strato di poletilene che funge da supporto per l’emulsione. Questo tipo di carta asiuga più rapidamente ed e più semplice da gestire nelle fasi di camera oscura; mentre quella baritata è formata da uno strato di cellulosa. Si tratta di una carta più complessa ma che rende dei toni più profondi evidenti molto nelle tonalita scure. Inoltre per le due categorie di carta da stampa fotografica puoi trovare diversi tipi di superfice: matte, lucida, perla, etc…. e differenti tipi di grammatura.
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Bel tutorial complimenti. Non ho capito però la carta fotografica come va gestita. Nel momento in cui richiudo l’otturatore, la carta finisce di reagire alla luce…e poi? Bisogna aspettare un po’ prima di tirarla fuori dalla camera?
grazie
p.s.
A titolo informativo, su pc le icone di condivisione sui social sulla sx sono fastidiose perché si accavallano con il testo 😉
Caro Diego, la carta si deve sviluppare in una camera oscura con un bagno di sviluppo, uno di arresto e uno di fissaggio, come una normale fotografia analogica. Non vi e’ bisogno di aspettare alcun tempo.
Per le icone mi dispiace abbia problemi nella visualizzazione, che browser utilizzi?
A presto Giuseppe
detta cosi si ottiene un immagine negativa però.
Esattamente
otterrai una immagine negativa che però si offre alla nostra immortale curiusità e inventtiva.
Infatti una volta sviluppata la cata avremo un negativo da fotografare con la digitale e trasformarlo in file Gpj da portare sul pc e poi divertirsi.
Io sto facendo fotografie molto affascinanti dal punto di vista artistico.
Ciao
Pino