Anastasia Cazabon: l’infanzia segreta

“Le mie fotografie si ispirano alla mia infanzia. Sono la più giovane di tre sorelle e quando avevo cinque anni le mie sorelle sono andate vie per frequentare il college. Così ho trascorso la maggior parte della mia giovinezza da sola, occupando il tempo con la fantasia, costruendo storie surreali e amici immaginari. Le mie immagini cercano di riprodurre questi ricordi nel tentativo di preservarli dal tempo”.
Anastasia Cazabon è una giovane fotografa americana, nata a Boston nel 1983. Dopo aver studiato fotografia alla New England School, sta attualmente frequentando il Massachusetts College of Art and Design. Le sue opere sono esposte in varie mostre e gallerie, tra cui il Griffin Museum of Photography and the Texas Photographic Society’s National Show. Nominata per il Lucie Award nel 2005, lo stesso anno è stata insignita dell’International Photography Awards per i non professionisti. 
La fotografia di Anastasia Cazabon si colloca all’interno di un mondo immaginario che l’artista circoscrive ad un periodo specifico della sua vita. La fotografa americana ripercorre il suo passato in maniera arbitrata per raccontarci l’infanzia e la prima adolescenza
Le immagini dipingono momenti intimi attraverso una poetica del vissuto quotidiano raffinata e sottile. Un silenzio quasi monastico avvolge le atmosfere. Un senso di nostalgia sinistra, tra segreti e misteri, si fa largo. Immagini sognanti e surreali, richiami costanti di storie che hanno il potere di rendere speciali momenti in apparenza banali. 
Una fotografia che si serve sia del simbolismo, sia del significato diretto, per combinare con mestiere realtà e finzione. Dal punto di vista tecnico, Anastasia utilizza una macchina fotografica 4×5. Il processo di ripresa è piuttosto lento e richiede un lungo procedimento di studio della posa e delle luci. 
Alcune immagini vengono poi manipolate digitalmente, ma l’artista cerca di usare Photoshop in modo sottile, per non far cadere l’attenzione nella manipolazione, affinché ogni immagine sembri essere il congelamento di un momento fugace che sta per passare. Vi consiglio di dare uno sguardo al sito della fotografa americana per avere una visione completa del suo lavoro.

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