“Per me la fotografia è una poesia visiva..L’anima della fotografia è nell’incontro”.
La fotografia di Alberto García-Alix è un condensato di volti, di immagini che raccontano storie tragiche, silenziose ed eloquenti. Alberto García-Alix nasce a León, nel 1956. Dal 1965 la famiglia si trasferisce a Madrid. Frequenta la facoltà di scienze dell’informazione, senza terminare gli studi e inizia la sua carriera di fotografo pubblicando alcune immagini sulla rivista Star.
García-Alix è considerato uno dei principali esponenti della Movida madrileña, un movimento che negli anni ’80 ha agitato la vita culturale della capitale spagnola, all’insegna della provocazione, come reazione ai quarant’anni di dittatura franchista.
Il viaggio fotografico di Alberto García-Alix ci guida attraverso gli amori fugaci, le feste, la droga, la perdita di persone care, i tempi bui e i tempi di prosperità; attraverso una strada con più ombre che luci, dove eroina e musica, morte e vita si alternano. La fotografia diventa un’ancora di salvezza, in mezzo ad un vortice che trascina tutto quello che sta accanto.
L’immagine diventa un mezzo per catturare il presente e conservarlo per i posteri, come fosse una cicatrice o un tatuaggio. Le immagini di Alberto sono un flusso incontrollato. Ora posate, ora istintive, ora formali, ora mosse. Immagini crude, senza filtro, che esibiscono senza imbarazzo sesso, droga e omosessualità.
Fotografie senza compromessi moraleggianti, crude che attingono spesso alla ricerca intima dell’autoritratto. All’inizio degli anni ’80 García-Alix inizia a esporre i suoi lavori nelle gallerie Buades e Moriarty di Madrid. Il riconoscimento arriva a partire dagli anni ’90. è venuto dalle critiche e dalle prime esposizioni nelle istituzioni. Nel 1998 è protagonista della prima edizione di Photoespaña a Madrid. Vincitore del Premio Nacional de Fotografia nel 1999, García-Alix ha collaborato con riviste come Vogue, Vanity Fair e The British Journal of Photography.
Negli ultimi anni il fotografo di Leon ha intrapreso una nuova ricerca fotografica. In “Tres vídeos tristes”, nonostante sia famoso per i suoi ritratti, Garcia-Alix si addentra nel terreno della narrazione audio visuale per raccontare attraverso tre video la battaglia fisica e psicologica, che lo stesso artista ha intrapreso, contro la malattia dell’epatite C e la dipendenza da stupefacenti a Parigi. Una volta in più il fotografo spagnolo è riuscito a spogliare, attraverso la sua capacità di ritrattare con la fotocamera, una terribile intimità fatta di sofferenza e solitudine. Vi lascio una parte del video in basso.
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